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Hacker ha preso il controllo dei sistemi di un aereo

Altro che “scherzo”, Chris Roberts, l’esperto di sicurezza fermato qualche settimana fa per un Tweet in cui parlava di entrare nel sistema di governo di un 737, in altre occasioni era realmente riuscito nell’impresa cui faceva cenno in quel cinguettio.

A sostenere che quel di cui parlava in quella occasione era una stato una realtà in altre momenti è lo stesso Roberts. Parlando nel corso dell’interrogatorio, lo specialista in sistemi usati dai velivoli passeggeri e cargo, avrebbe ammesso di avere violato mentre era a bordo di tre differenti aerei, il software di governo dei velivoli. In una occasione avrebbe dato ad un motore il comando di “ascesa”, provocando una sbandata dell’aereo.  In base a quanto emerso dall’interrogatorio, l’hacker si è collegato al sistema con il solo scopo di “osservare e capire come funziona”. Gli sarebbe bastato aprire il box – così dice – posto sotto qualsiasi sedile dotato di monitor sul retro del poggiatesta, collegarsi al sistema tramite cavo Ethernet Cat6 con connettore modificato ed accedere il codice.

Roberts era salito agli onori della cronaca qualche settimana fa, quando un suo Tweet mandato con un iPad aveva annunciato di essere in procinto di prendere il controllo dell’EICAS (Engine Indicating and Crew Alerting System) un sistema usato dall’equipaggio per verifiche sullo stato di funzionamento dei motori e di altri messaggi riguardanti sistemi ed impianti. Il Tweet intercettato aveva messo Roberts sotto interrogatorio da parte dell’FBI che l’aveva preso in custodia sequestrando gli strumenti che aveva usato per mandare i Tweet.  L’hacker aveva affermato che era solo uno scherzo e anche alcune realtà che si occupano di diritti nell’era digitale, avevano accusato l’FBI di avere avuto un atteggiamento inutilmente persecutorio, ma se quel che ora racconta Roberts è vero, probabilmente le autorità federali non avevano esagerato affatto.

In ogni caso un portavoce di una compagnia aerea è impossibile accedere al sistema attraverso le tecniche descritte dall’hacker: anche per Jaime Blasco, ricercatore di sicurezza e direttore della AlienVault Labs – si legge sul DailyMail – è difficile credere a queste affermazioni, tuttavia sono più che sufficienti per far finire Roberts in galera in quanto – questo lo dice l’FBI – l’accesso alle reti degli aerei senza autorizzazione è una violazione delle leggi federali»

Roberts ha pubblicato un nuovo Tweet in cui sostiene che le sue affermazioni sarebbero state decontestualizzate. Anche i una intervista a Wired nega quel che sarebbe successo e messo nero su bianco durante l’interrogatorio. Intanto la società per la sicurezza per cui lavora, One World, è quella che ha subito il dirottamento più concreto, quello dei fondi. A causa di quanto accaduto al suo principale ricercatore nel campo della sicurezza, avrebbe perso investimenti e iniziato a licenziare personale.

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