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iPhone in Italia cresce di quasi il 49%

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Da 160mila a 238mila, +48,75%. Questo il tasso di crescita anno su anno di iPhone in Italia tracciato dalle ricerche di Gartner. Un dato eccellente che certifica come anche in Italia le cose per il telefono di Apple stiano andando decisamente bene. Il gradimento di iPhone consente alla Mela di conquistare una posizione tra i primi cinque produttori di cellulari in Italia; attualmente Apple detiene il 4,25% del mercato, una percentuale per nulla disprezzabile se si considera che tra i 5,6 milioni di cellulari venduti nel corso dei 90 giorni conclusi a fine settembre, ci sono non solo gli smatphones ma anche i telefoni cellulari tradizionali, compresi alcuni a prezzo basso e non certo della stessa classe di iPhone.

«Apple – dice a Macitynet Carolina Milanesi – può sicuramente essere soddisfatta del risultato colto in Italia. Il nostro paese non raggiunge i volumi di altre nazioni, come la Francia (dove sono stati venduti l’incredibile numero di 653mila iPhone NDR), ma è in linea, fatte le debite proporzioni, con i migliori mercati europei. Gli Italiani stanno dimostrando di avere interesse per gli smartphones ed Apple è riuscita a farsi spazio e a rendersi visibile; l’iPhone “vince” grazie anche a due fattori convergenti: il lancio del nuovo modello e l’arrivo del nuovo operatore mobile “3”». Non a caso facendo un raffronto con il trimestre di giugno (quando ancora non erano disponibili i nuovi modelli 3GS né l’offerta “3”), il tasso di crescita è stato addirittura superiore a quello anno su anno: 66%,4% (da 143mila a 238mila unità  vendute).

Guardando al mercato dell’Europa occidentale Apple è oggi al 19,9% del mercato complessivo dei sistemi operativi per smartphones, alle spalle di Symbian che è al 48% che perde fortemente terreno (lo scorso anno era al 59%) mentre Cupertino cresce (nello stesso periodo dello scorso anno iPhone Os era al 15,7%). Accanto ad Apple cresce anche Rim (oggi al 15%, nello stesso trimestre del 2008 era all’8,8%). Chi paga di più è Windows Mobile che scende dal 16 all’11%.

Il mercato di iPhone, caso Francia a parte («dove – come dice Carolina Milanesi – la liberalizzazione della vendita ha prodotto un effetto dirompente»), la classifica di vendita vede al secondo posto il Regno Unito e al terzo la Germania. L’Italia è al quarto posto per vendite complessive largamente davanti alla Spagna, che è il fanalino di coda di tutti i paesi europei di maggiori dimensioni.

Gartner per il futuro è ancora molto ottimistica per quanto riguarda le vendite di iPhone: «Il trimestre sarà  buono – ci dice ancora Carolina Milanesi – le vendite vanno bene e andranno ben anche per Natale. Ci sarà  da tenere d’occhio anche gli effetti sui volumi prodotti dal lancio in Cina. Non prevediamo alcuna variazione nei prezzi e nei modelli a breve termine; iPhone vende e non c’è motivo di cambiare nulla. Bisognerà  attendere il prossimo trimestre per avere delle novità . Pensiamo che ci siano evoluzioni importanti, qualche cosa che avrà  a che fare con il tablet/netbook di cui si parla tanto. Poi saremo allo soglie del mese di giugno quando Apple potrebbe lanciare un modello tutto nuovo dell’iPhone e probabilmente mantenere in servizio quello attuale, magari con qualche leggera variazione, ad un prezzo ridotto».

Per quanto riguarda la strategie, Apple, secondo Gartner, continuerà  sulla strada percorsa fino ad oggi, in particolare con la moltiplicazione degli accordi con gli operatori mobili «che secondo – dice ancora a Macity Carolina Milanesi – è ormai un dato consolidato. Quando scadranno i contratti attualmente in vigore il multi-operatore sarà  una realtà  ovunque, Stati Uniti inclusi». Gartner ritiene anche fondate, dunque, le voci secondo cui Apple sta cercando un sistema per liberarsi dalla dipendenza con At&T negli Usa. «La qualità  del network di At&T è nel centro del mirino di numerose critiche. Anche Apple sembra manifestare una certa insofferenza, ma per ora At&T è l’unico operatore americano ad avere un network compatibile con iPhone – ci dice l’analista di Gartner -. Verizon sarebbe un’alternativa molto interessante, ma Apple ha bisogno di un chip compatibile anche con la tecnologia CDMA. L’alternativa sarebbe attendere il lancio dei network LTE, ma anche allora non sarà  possibile rinunciare alla compatibilità  con CDMA se Apple vorrà  avere iPhone anche sulla rete Verizon; tutti i telefoni infatti per avere copertura non sporadica dovranno avere un chip CDMA/LTE, visto che la rete di quarta generazione arriverà  prima solo in alcune grandi città . Per altro la rete LTE per la voce potrebbe non essere una realtà  prima del 2012, troppo tardi se Apple vuole davvero avere una strategia multioperatore anche negli Usa. Per questo un iPhone con un processore ibrido CDMA e UMTS componenti di questo tipo sono rare e molto costose».

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