Questa notte ha avuto inizio a Philadelphia la convention Repubblicana (una manifestazione catalizzatrice che non e’ nemmeno lontanamente paragonabile alle italiche riunioni di delegati, in USA e’ tutto uno sfoggio di palloncini, coccarde, suoni, luci, etc.) che designera’ ufficialmente George W. Bush e Richard B. Cheney come candidati alla carica di presidente e vice presidente per le elezioni statunitensi del prossimo autunno e che si opporranno al democratico Al Gore.
Non sappiamo chi vincera’ tra Democratici e Repubblicani ma sappiamo chi da i contributi (deducibili dalle tasse) agli uni o agli altri; Microsoft aveva in cassa 100.000 $ in contanti e un esubero di Windows, Office e compagnia bella per circa 900.000 $ e ha deciso di donarli al comitato della convention repubblicana, sostenendo cosi’ ufficialmente Bush.
E’ vero che Microsoft (seconda solo alla AT&T per contributi) ha finora donato un totale di 4,3 milioni di $ ad entrambi i partiti (la convention democratica avra’ luogo a Los Angeles tra due settimane) ma resta “pesante” la dichiarazione di Robert Herbold, COO di Microsoft, di oggi: “noi crediamo che Bush sia la scelta migliore per gli Stati Uniti perche’ e’ un sostenitore delle innovazioni e del libero commercio”.
In molti sono convinti che la vittoria dei repubblicani potrebbe levare molte castagne dal fuoco a Microsoft, innanzitutto perche’ verrebbe sostituito tutto lo staff che sta attualmente giudicando le azioni monopolistiche della societa’ di Bill Gates, troncando il processo ancora in corso col Giudice Thomas Penfield Jackson.
A poco servono le dichiarazioni di Rick Miller, portavoce di Microsoft, che tendono a smentire secondi fini per le generose donazioni ai repubblicani.
