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Nel mondo digitale le impronte non sono piu’ sicure?

Communication Valley, società  di servizi informatici in grado di fornire consulenza, progettazione, integrazione e realizzazione di sistemi avanzati nei settori Internet e Networking, cura la versione in italiano di Crypto-Gram, la newsletter mensile più diffusa e autorevole sulla sicurezza informatica e sulla crittografia.

Nell’ultimo numero della newsletter e’ comparsa una notizia curiosa e preoccupante; in sintesi: Tsutomu Matsumoto, un crittografo giapponese, com poche migliaia delle vecchie lire di materiale (gelatina, una fotocamera digitale, Photoshop e una scheda a circuito stampato fotosensibile)e una cucina come laboratorio, e’ riuscito a creare un dito gommoso che inganna i rilevatori di impronte digitali circa l’80% delle volte.

“Matsumoto ha sperimentato questi attacchi contro undici sistemi biometrici disponibili in commercio, ed è riuscito ad ingannarli tutti costantemente. I risultati sono sufficienti per far chiudere le varie aziende produttrici delle macchine di rilevamento delle impronte.”

Chi ha visto il film “Gattaca” sa di cosa parliamo!

[A cura di Marco Centofanti]

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