Profitti superiori alle attese ma ondata di vendite in borsa. Accade anche a PalmSource quello che è successo al titolo di palmOne che, nonostante i buoni risultati trimestrali, è stata punita dagli investitori. Identiche le ragioni: i profitti di oggi non sono affatto garantiti per il domani che, anzi, presenta un orizzonte incerto.
In particolare, nel caso di PalmSource, il prossimo trimestre potrebbe essere segnato da un fatturato inferiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno ma soprattutto di molto inferiore alle previsioni degli analisti (18 milioni di fatturato contro 23 milioni). PalmSource prevede in conseguenza di questi dati di raggiungere il pareggio di bilancio o, nel peggiore dei casi, di perdere 11 centesimi per azione, questo quando gli analisti prevedevano profitti fino a 35 centesimi per azione.
L’annuncio ha oscurato i profitti per 2,1 milioni di dollari (contro una perdita per 9,1 milioni di dollari dello scorso anno) e un fatturato di 19,2 milioni di dollari (+14% rispetto allo scorso anno) determinando un ribasso del 10% nell’after market e che si è trasformato al momento in cui scriviamo in un -5% nelle contrattazioni ufficiali. Toccando nuovi minimi annuali. Nel corso degli ultimi 12 mesi il titolo di PalmSource ha perso quasi il 40% del suo valore.
A preoccupare gli investitori e gli analisti, alcuni dei quali hanno definito ‘preoccupanti’ le informazioni contenute nel documento finanziario, ci sono anche i dati inerenti il numero di sistemi operativi venduti durante il trimestre che sono scesi rispetto allo scorso anno di 100.000 unità (1.2 milioni contro 1.3 milioni), il che sarebbe dovuto essenzialmente all’uscita dal mercato dei PDA da parte di Sony (che ora vende i suoi Clié con PalmOs unicamente in Giappone).
Buone notizie vengono invece dall’ambito dei cellulari intelligenti. Il 30% delle unità di software vendute viene impiegato nell’ambito degli smartphones (come il Treo), contro il solo 6% dello scorso anno.
