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Per il CEO di Coinbase il trattamento di Apple per le app crypto solleva questioni antitrust

Coinbase – il servizio più noto per gestire i wallet delle criptovalute – ha fatto sapere che Apple impedisce di mettere a disposizione alcune funzionalità nelle app di crypto disponibili sull’App Store. A riferirlo è Brian Armstrong, CEO di Coinbase, affermando che il trattamento di Apple verso queste app è a suo modo di vedere meritevole di attenzione da parte dell’antitrust.

Le affermazioni di Armstrong sono state fatte nell’ambito del podcast Superteam parlando del percorso di Coinbase, il lancio in India e futuri piani e progetti. Il CEO di Coinbase ha fatto capire che un giorno gli investitori in crypto potranno sfruttare smartphone crypto-compatibili, con specifiche funzionalità hardware integrate nei dispositivi. A un certo punto è stato fatto il nome di Apple e Armstrong ha riferito che quest’ultima non si è finora comportata bene con crypto, impedendo di sfruttare una serie di funzionalità che avrebbero voluto nell’app ma che Cupertino non ha consentito.

Armstrong non ha indicato espressamente a quali funzionalità faceva riferimento ma in precedenza ha lodato Apple, la crescita dell’azienda negli anni, le possibilità offerte agli sviluppatori, arrivando a dire che il suo obiettivo era trasformare Coinbase nella Apple delle criptovalute.

Per il CEO di Coinbase il modo in cui Apple tratta le app crypto solleva questioni antitrust

I Crypto smartphone sono dispositivi costosi, pensati per un mercato di nicchia e con integrate varie tecnologie che dovrebbero impedire attacco da parte di cybercriminali, garantendo la sicurezza di dati e privacy, oggetti di ovvio interesse per quanti investono in criptovalute e vogliono farlo in mobilità ma con estrema sicurezza.

A marzo di quest’anno, è stato reso noto che l’ultima tendenza tra i truffatori di criptovalute è sfruttare TestFlight – l’applicazione di Apple che consente di installare e testare applicazioni over-the-air a ncora in versione beta – per distribuire app per ingannare gli utenti iPhone.Le frodi denominate “CryptoRom” (qui i dettagli) sfruttano vari elementi, combinando social-media, app di incontri e criptovalute per truffare gli utenti, sottraendo non solo denaro ma anche dati personali.

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