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Purchè se ne parli…

Quali sono i rischi reali per Apple di vedere ritardata l’introduzione del Cubo per la querela che vorrebbe esporre Cobalt? Questa è la domanda che molti siti si sono posti nel corso del week end.
La preoccupazione dimostrata al proposito non è, come accennato nella notizia di sabato notte, eccessiva. Un eventuale ingiunzione di un tribunale americano per il blocco, fosse anche temporaneo, del nuovo Mac potrebbe avere effetti disastrosi sulle casse della società . Il presente trimestre, nelle previsioni, verrà  influenzato dal basso regime di vendite degli iMac di luglio e dal calo progressivo degli iBook. Se venisse a mancare l’apporto in agosto e nella prima metà  di settembre (quando si chiuderà  questo quarto fiscale) i margini di Apple si assottiglierebbero a tal punto da risultare di certo i peggiori degli ultimi 18 mesi.
Ma quali sono le reali possibilità  che un tribunale possa realmente accettare le ragioni di Cobalt? Poche diremmo a valutare la logica.
Il Qube di Cobalt è diverso per dimensioni, materiali e colori dal Cube di Apple e non e’ nemmeno un personal computer ma un server Linux, certamente rivolto a scopi differenti da quelli che potrebbe avere il G4 di Cupertino. In aggiunta a ciò la forma cubica per un computer non è certo un’idea originale di Cobalt. Come molti lettori ci hanno segnalato nel week end il primo a lanciare una macchina a forma di “dado” fu Steve Jobs che a metà  anni ’90 lanciò sul mercato il NeXT Cube. A voler ben guardare sarebbe dovuta essere Apple, che detiene i diritti sull’hardware e il software di NeXT a querelare nel 1998 Cobalt che con il Qube andava ad invadere un settore, quello dei server, target privilegiato dell’ex società  di Jobs.
Se poi si vuole scendere nel dettaglio e guardare da vicino il Qube di Cobalt è facilissimo capire come neppure sotto il profilo dell’ingegnerizzazione può essere confuso con il Mac Cube. La prova più che evidente è in alcune immagini pubblicate da MacProfnella settimana del MacWorld Expo
Insomma la pretesa di Cobalt di querelare Apple sembra avere ben pochi appigli a meno che un tribunale non sentenzi che si possa avere diritti su una forma geometrica. D’altra parte pensiamo che non sia sufficiente inventare un apparecchio elettronico dalla forma piu’ o meno cubica per vantare crediti a destra e a manca come provano le immagini che pubblichiamo in calce all’articolo.
Forse l’unico serio argomento legale potrebbe sorgere sul nome, del tutto identico nella pronuncia, dei due computer.
Ma allora perché la pretesa da parte di Cobalt di voler portare a giudizio Apple? La risposta non potremo certo essere noi a darla. Noi ci limitiamo a considerare che le semplici dichiarazioni di voler procedere per vie legali contro Apple hanno dato una visibilità  mai raggiunta prima al cubo blu di Cobalt. Immagini del prodotto, informazioni sulle sue caratteristiche, link ai siti Web della società  sono comparse ovunque su Internet, in particolare sui siti Mac. Già  questo, da solo, potrebbe avere un valore non irrisorio per una piccola società  che si è dimostrata tanto interessata al mondo della mela al punto di allestire uno stand di dimensioni e costi non irrilevanti allo scorso MacWorld Expo.
Anche se nessun giudice raccoglierà  le accuse di Cobalt o se, magari, la stessa Cobalt deciderà  che non ci sono le basi per querelare Apple, nessuno potrà  cancellare questi tre giorni di pubblicità  gratuita che vale in termini economici milioni di dollari di investimento.

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