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QuickTime: il presente è tutto nei cellulari

Frank Casanova II, storico capo di QuickTime alla Apple (ufficialmente è il Senior Director, Product Marketing, Core Media Group), si concede alla stampa durante il Macworld Expo di San Francisco. Abbiamo avuto il piacere di partecipare ad un’intervista quasi esclusiva con questo affabile e simpatico genio del multimedia che, se non fosse per l’eccentrico gusto nella scelta dell’abbigliamento in stile californiano, potrebbe essere un vero campano, data la continua frequentazione della costa napoletana e un cognome innegabilmente italiano.

Casanova parte subito con un dato eclatante: dall’introduzione di QuickTime 6, che ha segnato la svolta dell’MPEG4 e quanto di conseguenza, sono stati distribuiti dall’azienda di Cupertino ben 185 milioni di copie del componente multimediale per Mac e PC… senza contare i download di iTunes, che lo includono.

Ma in che direzioni va QuickTime e in quali lo sviluppo tecnologico?

I due mercati che si sono naturalmente evidenziati negli ultimi tempi sono quelli della fotografia digitale e della telefonia cellulare e, perché no, pure la soluzione comune rappresentata dagli smartphone con funzioni multimediali.

Attualmente QuickTime è integrato in 200 modelli di fotocamere digitali di 15 produttori diversi.

QuickTime è stata la scelta “automatica” per i produttori di smartphone che hanno scelto lo standard industriale MPEG4 piuttosto che sistemi proprietari, tra questi vengono citati da Apple i vari NTT DoCoMo, Nokia e SonyEricsson.

Ma da questo momento in poi a riecheggiare spesso nella stanza dell’intervisata è la parola appena citata: standard.

Apple era nota fino a 6/7 anni fa per tante cose, tra le quali la poca aderenza agli standard, ogni componente o soluzione era sviluppata in grandissima solitudine o auto-segregazione, ben pochi standard (naturalmente bisognava scegliere quali, ndr) erano compatibili con qualcos’altro all’esterno del proprio campo d’azione.

Da allora, cioè più o meno dal secondo rientro di Steve Jobs nella società , Apple ha attuato una svolta importantissima: gli standard sono diventati centrali per Apple e lo saranno per il futuro, questo è deciso e non sono ammesse retromarce.

Tra gli standard abbracciati da Apple, in campo multimediale, Casanova ci ricorda che le varie evoluzioni MPEG sono parte di QuickTime.
Inizialmente ci fu MPEG1 con le prime compressioni video e audio, poi MPEG2 ormai diffusissimo grazie ai DVD, più di recente MPEG4 che è ideale per il web e reti cellulari… “non ho la più pallida idea di dove sia andato a finire MPEG3!” dice divertito Frank Casanova nel saltare da MPEG2 a MPEG4 (non dimentichiamoci che MP3 significa Layer 3 di MPEG1).

Apple aderisce a standard ma che significa questo? Gli standard sono in pratica i generosi (si suol dire così, ndr) frutti di più aziende, ognuna contribuisce agli sviluppi comuni e nessuna ne possiede il risultato finale.

La scelta di MPEG4 per Apple è alla base per poi, più recentemente, poggiare molte delle sue energie su 3GPP (introdotto con QuickTime 6.4), lo standard multimediale che ha solide radici in MPEG4 e che è destinato ai telefoni cellulari avanzati, di generazione 2.5 e 3, tanto per capirci, ovvero quelli che già  da qualche mese vengono definiti smartphone.

Sulle funzionalità  di 3GPP abbiamo da tempo sulle nostre pagine un approfondimento, che vi invitiamo a rileggere.

3GPP (.3gp) e 3GPP2 (.3g2) sono le due varianti di un sistema unico, solo che il primo è dedicato ai cellulari di derivazione europea GSM/GPRS e il secondo a quelli dei sistemi statunitensi CDMA/CDMA2000.

Con gli smartphone la comunicazione avviene in voce, per immagini, per filmati, per testi e chiaramente non solo da telefono cellulare a telefono cellulare, l’integrazione tra sistemi è completa: si possono riprendere dagli obiettivi dei cellulari più moderni le scene audio/video, codificarle nell’apparato, trasmetterle via reti cellulari al web e quindi ai computer; può avvenire anche il contrario partendo da un filmato editato e codificato su computer che poi giunge nel formato più opportuno al telefono cellulare. Fulcro di tutto, QuickTime.

Ecco perché Apple non ha sviluppato e non svilupperà  soluzioni specifiche per le periferiche multimediali esistenti o future: tutto è già  disponibile poggiandosi agli standard esistenti e contenuti in QuickTime. L’azienda di Cupertino concentra i propri sforzi nel miglioramento di QuickTime, che continuerà  ad aderire a standard comuni.

A tal proposito viene ricordata a Casanova l’esperienza dei competitor di QuickTime nel cinema digitale, un esempio è quello di Microsoft con alcuni DVD di Artisan o di trasmissione codificata di film in digitale ai cinema invece che attraverso la distribuzione delle classiche “pizze” cinematografiche.

“Hollywood is QuickTime town” questa è l’inizio della risposta di Casanova, che ci piace riportarvi in originale (traducibile come “Hollywood è il luogo dove QuickTime ha radici profonde”), insomma Apple osserva le esperienze come queste ma non si cimenta per due ragioni: la principale è che il cinema digitale è già  più che abbondantemente un settore di cui Apple si occupa, ma sotto altri punti di vista e non ha nemmeno molti timori di perdere terreno nei confronti della concorrenza; l’altro motivo è che credono poco a questi esperimenti dispendiosi e che non hanno portato ancora a nessun successo rilevante, quindi, preferiscono dedicarsi ad altro… questa è la scelta del momento, per il futuro non ci si pronuncia, come CEO Jobs ha insegnato da tempo.

Inteso che la gran parte delle energie del reparto QuickTime di Apple si stanno concentrando sulla telefonia mobile e sulle soluzioni multimediali sempre più presenti da qui all’avvento pieno dei telefoni di terza generazione, resta purtroppo poco spazio per tanti campi d’utilizzo.

L’ammissione un po’ amara ma apprezzabilmente sincera, da parte di Frank Casanova, giunge senza complessi giri di parole dopo una nostra domanda riguardo ad un ormai troppo abbandonato QuickTimeVR: “quanto ci piace QTVR!
Lei, (indicando la sua più stretta collaboratrice ) è una tra le maggiori sostenitrici ma purtroppo lo abbiamo lasciato indietro da un po’, vorremmo continuare a sviluppare anche questo, ma dobbiamo concentrarci su altre priorità  ultimamente”.

“Ora il mercato chiede insistentemente soluzioni multimediali per i cellulari autonomi o crossover dai computer ai cellulari” è quanto aggiunge Casanova.

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