BenQ ha inviato in redazione a fine Febbraio fa il suo monitor RD280U, un display da 28.2″ con rapporto dimensionale 3:2 che punta in alto e che si rivolge in particolare a sviluppatori e professionisti IT che devono trascorrere lunghe ore ad elaborare codice.
Sebbene gran parte del lavoro di chi scrive su Macitynet si basi su intense e lunghe sessioni di redazione di testi, l’elevato grado di specializzazione del display meritava un recensione approfondita da parte di un utilizzatore tipo e chi meglio di Lorenzo Vimini di Webtags che assiste questo sito da diversi anni occupandosi di redazione di programmi, gestione dei server e che per tante ore al giorno deve confrontarsi con IDE di diverso tipo, e montagne di codice multicolore.
Lorenzo in queste settimane lo ha provato in abbinamento ad un altro display che utilizza per le preview grafiche e due diversi modelli di MacBook Pro da 16″ con processori di classe M3 ed M4 che permettono elevate capacità di calcolo.
Design e qualità costruttiva: essenziale ma solido
Il BenQ RD280U colpisce subito per il suo aspetto non convenzionale: il pannello ha un insolito formato 3:2, che lo rende visivamente più “quadrato” rispetto agli standard 16:9 o 16:10 a cui siamo abituati e scopriremo poi vantaggi e svantaggi di questa soluzione. Lo schermo misura 28,2 pollici e il peso è di 7 kg solo per il pannello, un dato da considerare se si intende installarlo su un braccio monitor come quello di terze parti o di produzione BenQ come quello che proveremo prossimamente su queste pagine.
La costruzione è buona: non al livello di monitor di fascia altissima che magari hanno uno sportello per celare i cavi, ma comunque robusta, priva di scricchiolii o flessioni evidenti. Il supporto è completo: regolazione in altezza, rotazione, inclinazione avanti/indietro, e orientamento verticale. Il tutto con un sistema di assemblaggio estremamente solido, semplice e intuitivo: aggancio della base, rotazione della vite, innesto dello schermo. Il tutto senza alcun attrezzo particolare richiesto.
Nelle foto qui sotto potete vedere l’unboxing del display in tutte le sue componenti e con cavi a corredo.
Come detto lo abbimo collegato nel tempo a due MacBook Pro da 16″ di costruzione recente attraverso il cavo USB-C in dotazione che trasforma il monitor anche in un alimentatore, un hub e pure in uno switch KVM.
Connettività e interfaccia: tutto il necessario (e qualcosa in più)
Il pannello di connessioni è ricco: 1 HDMI, 1 DisplayPort, 2 USB-C, 3 USB-A, porta jack audio da 3,5 mm e una USB aggiuntiva dedicata alla funzione KVM. Tutto il necessario per un uso moderno, inclusa la possibilità di collegare direttamente un notebook via USB-C, eliminando la necessità di una docking station. Se 90W vi bastano per mantenere la carica del vostro portatile potete approfittare del collegamento di alimentazione in Power Delivery.
Inoltre, la funzione KVM integrata consente di utilizzare un’unica tastiera e un solo mouse su due macchine diverse, alternando il controllo via monitor: una manna per chi lavora con doppio sistema operativo o ambienti diversi.
L’interfaccia avviene tramite un classico Joystick ed un pulsante posizionato nella parte inferiore dello schermo ma sul fronte sotto lo schermo è presente una barra sensibile al tocco che consente di accedere rapidamente a diverse modalità di visualizzazione, tra cui temi scuri o chiari pensati per la programmazione. L’interfaccia è semplice, ma estremamente comoda per cambiare settaggi al volo, senza passare da sottomenu complicati.
Qui sotto potete vedere le schermate per accedere alle tante funzioni che vi spiegheremo più avanti.
Display: risoluzione top e rapporto 3:2 pensato per i programmatori
Il pannello 4K ha una risoluzione nativa di 3840×2560, con tecnologia IPS con contrasto standard 1:1200 e copertura sRGB completa. Ottimo per leggibilità e qualità visiva.
Il refresh rate si ferma a 60Hz: una scelta che può sembrare limitante per chi pensa di acquistare un monitor multi-uso ma questo BenQ è ottimizzato per compiti ben specifici e l’azienda ha puntato su opzioni che mettono lo sviluppatore in primo piano. Lasciate perdere gaming o contenuti multimediali: per quelli potete usare lo schermo del vostro portatile o uno schermo dedicato da affiancare a quello su cui i vostri occhi si poseranno la maggior del tempo.
Il monitor è LCD IPS standard con nessuno dei difetti di questa tecnologia: il Glow IPS è ridottissimo e non c’è alcun bleed di retroilluminazione.
Il rapporto tra i lati del monitor 3:2 è uno dei motivi per cui scegliere questo RD280: un monitor 16:9 sarebbe troppo largo e troppo corto per la disposizione dei test di un IDE se visto in orizzontale mentre il posizionamento verticale richiederebbe un noioso movimento di collo per la distanza a cui si osserva normalmente il codice. Benedetta quindi la scelta di BenQ e sicuramente una motivazione in più per scegliere questo modello che comunque potete ruotare se avete bisogno di uno spazio maggiore in verticale.
In ogni caso per chi preferisce il 16:9 BenQ ha all’attivo un modello da 32″ (RD320U) nel formato più largo.
Modalità e-Paper e colori ottimizzati: comfort visivo al centro
Fra tutte le opzioni possibili, particolarmente interessante è la modalità e-Paper: lo schermo diventa monocromatico (bianco e nero), imitando un eReader. Perfetta per ridurre l’affaticamento visivo durante il lavoro notturno. L’effetto è reale e apprezzabile, anche se tecnicamente non è vera “carta elettronica”.
Lee modalità di codifica avanzate di BenQ offrono caratteri chiari e una migliore differenziazione del codice, riducendo l’affaticamento degli occhi. E’ possibile scegliere tra temi chiari e scuri e regola facilmente luminosità, nitidezza e contrasto per condizioni di codifica ottimali.
Schermo antiriflesso e luminosità adattiva
Il monitor integra un rivestimento antiriflesso efficace nel suo Nano Matte Panel, capace di ridurre i bagliori anche in ambienti molto illuminati: nella foto qui sotto lo vedete a confronto con MacBook M4 dotato dello speciale schermo con Nano texture.
Nella postazione di lavoro in cui ha operato per questi mesi l’abbinamento è ideale: nessun riflesso sulle pagine di coding e nessun effetto di iper illuminazione quando con lo sguardo ci si sposta sul Mac per la preview del lavoro. Al contrario il monitor IPS con schermo standard sulla sinistra utile per la preview di giochi a pieno schermo e multimedia appare fin troppo luminoso.
A proposito di luminosità, Lorenzo lavora con le tendine della finestra parzialmente abbassate lungo tutta la giornata ed è fondamentale che il monitor abbia una continuità di regolazione della luminosità del pannello: la tecnologia Brightness Intelligence Gen 2 rileva la luminosità ambientale e regola automaticamente quella dello schermo, lavorando in sinergia con la retroilluminazione ambientale (MoonHalo) presente sul retro che può essere personalizzate per temperatura colore, luminosità e modalità della luce insieme all’Auto Dimming regolat da B.I. Gen2, MoonHalo garantisce la massima protezione degli occhi e permette di concentrarsi sul lavoro.
Che si preferisca lavorare con una luce soffusa, un buio completo durante le ore notturne, o un totale oscuramento durante il lavoro notturno, il monitor è concepito per la protezione della vista anche durante le ore notturne e l’uso in stanze buie con la funzionalità Night Hours Protection. La rilevazione intelligente della luce ambientale e le capacità di commutazione automatica richiedono un intervento minimo dell’utente.
Il risultato? Un’esperienza visiva assolutamente meno stressante e versatile in qualsiasi condizione ambientale.
Qui sotto tutte le regolazioni per gestire la luminosità, retroilluminazione e HDR con alcuni dettagli dello schermo e dell’interfaccia.
Il software Display Pilot 2
Per chi non vuole gestire il monitor attraverso i suoi Menu BenQ mette a disposizione un software per Mac, Windows e Linux: Display Pilot 2 gestisce funzioni quaki MoonHalo, Night Hours Protection e Auto Pivot e aggiunge funzioni software appositamente progettate per i programmatori, tra cui FloW, Scorciatoie, Partizione Desktop, Modalità Applicazione, Dimming Software e Modalità Circadiana.
E’ possibile programmare le varie opzioni in base all’ora del giorno o attivare configurazioni speciali per varie modalità d’uso con il massimo delle prestazioni e del confort d’uso.
Altoparlanti integrati e audio: meglio esterni
Il monitor include speaker integrati, ma la qualità è appena sufficiente per notifiche o brevi video. Per un’esperienza sonora completa è consigliato l’uso di casse esterne oppure, se avete come nel nostro caso, un MacBook Pro 16 può essere sufficiente l’uso dei suoi speaker interni. Per chi scrive codice che integri un audio di qualità consigliamo l’uso di speaker esterni di tipo Monitor come quelli che vi illustriamo in questa pagina di iGuida.
Conclusioni
Dopo mesi di utilizzo intenso (oltre 10 ore al giorno), il monitor ha dimostrato di essere un buon alleato per la produttività. Le modalità pensate per il comfort visivo fanno la differenza, soprattutto per chi soffre di affaticamento agli occhi.
La modalità e-Paper, la facilità di configurazione e la funzione bar sono risultate particolarmente apprezzate. Anche la qualità costruttiva generale e il set completo di porte sono punti a favore.
Il monitor BenQ RD280U è un esperimento riuscito pienamente per ergonomia e funzionalità esclusive. I comandi sono tantissimi e forse qualche volta ci si perde in mezzo alla tante opzioni ma ogni aspetto è pienamente personalizzabile ed una volta trovata la configurazione di base ideale è comodo affidarsi agli automatismi che adattano condizioni ambientali.
Il BenQ RD280U è un monitor solido, con funzionalità interessanti e un target ben preciso. Per chi lavora esclusivamente su codice, scrive testi lunghi o vuole proteggere la vista durante ore e ore di attività al PC, è sicuramente un’ottima scelta.
Lo consigliamo a sviluppatori, scrittori, professionisti IT orientati esclusivamente alla produttività mentre nnon lo consigliamo ad utenti generalisti, gamer, designer o chi cerca versatilità multimediale.
Il costo di acquisto, seppure al di sopra della media, è facilmente recuperabile con la maggiore produttività che si riesce ad ottenere con il suo uso quotidiano.
Pro
- Qualità visiva ottimizzata per la programmazione
- Automatismi di adattamento alla condizioni di illuminazione ambientale
- Automatismi di risparmio energetico
- Luminosità minima ottimale per lavori con scarsa illuminazione
Contro
- Audio appena sufficiente
- Richiede un po’ di tempo per comprendere tutte le opzioni e automazioni
Prezzo al pubblico
E’ possibile acquistarlo su Amazon a circa 600 € ma BenQ lo offre su tanti altri canali online e di retail sul territorio: partite da questa pagina per maggiori informazioni.