Ammettiamolo: nata in ambiente militare e subito abbandonata a favore dell’Università per via della sua intrinseca libertà – oltre che a una buona dose di allergia alle regole – la rete è diventata ben presto un luogo ameno in cui divertimento, informazione e commercio si sono sentiti ben presto a proprio agio finendo per rappresentare i motivi principali di navigazione degli utenti. Ci si chiede perciò quanto sia ancora attuale l’interazione tra l’Internet e la scienza.
L’Exploratorium, un museo di San Francisco orientato all’istruzione e all’esplorazione del mondo scientifico e Pew Internet and American Life Project, un’organizzazione dedita ad analizzare l’impatto di Internet sulla popolazione americana, hanno recentemente realizzato un sondaggio teso a determinare l’apprezzamento del mondo scientifico a partire dall’accesso online del tipico utente medio. La buona notizia è che la gente pare gradire la scienza sul net: ben il 75% degli intervistati ha dichiarato di impararla volentieri e il 60% di comprenderla abbastanza bene. Una significativa maggioranza del 90% ritiene che il progresso scientifico migliori la società nel suo complesso.
Sebbene un terzo degli intervistati non sapesse indicare cosa significhi studiare scientificamente un problema, la ricerca ha dimostrato una notevole attrazione degli internauti per gli argomenti di natura scientifica a cui accedono sia attraverso la televisione sia mediante le risorse di rete. In ogni caso, Internet pare avere un ruolo significativo per molti navigatori, costituendo il luogo di approfondimento di quei contenuti che hanno conosciuto attraverso altri media.
A questo punto possiamo accennare alla seconda ricerca, realizzata dai Medici del Princess Alexandra Hospital di Brisbane, in Australia, per i quali è possibile che i motori di ricerca costituiscano un aiuto concreto per il medico, concorrendo a determinare la diagnosi esatta di un caso clinico. Di fronte all’enorme massa di dati che la ricerca clinica fornisce agli operatori sanitari, la rete costituirebbe una notevole repository cui accedere anche e soprattutto a livello specialistico. La ricerca è pubblicata dalla British Medical Association
Se queste ricerche indichino che l’Internet sia di fronte a una svolta, è presto per dirlo. à un fatto, però, che i grandi istituti di ricerca, le università e persino le scuole si stiano sempre più affacciando all’internet con risorse complesse e raffinate in grado di rispondere ai bisogni più raffinati e complessi degli utenti. E questo, certamente, è un bene per tutti.
[A cura di Fabio Bertoglio]