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RIM taglia 2.000 posti di lavoro e cambia i vertici

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La pressione esercitata da Apple e dal mondo Android grava sempre più sulle spalle di RIM. La società canadese, dopo avere cercatro di affrontare le nuove sfide imposte da un mercato, quello degli smartphone, sempre più competitivo tantando di rinnovare l’un tempo inavvicinabile BlackBerry si rassegna ai licenziamenti.

Nel corso della giornata di ieri da Waterloo, dove ha sede RIM, è arrivata la conferma che 2000 persone, circa il 10% della forza lavoro, sarà estromessa dalla società come misura di riorganizzazione e ristrutturazione dei costi. Ma a riprova che i due Co-amministratori delegati, Jim Balsillie e Mike Lazaridis credono che il problema vada affrontato di petto, arriva anche l’annuncio di una complessa ristrutturazione ai vertici della società con un tourbillon di pedine che vengono spostate e altre che vegono messe fuori dalla scacchiera.

Lascia il ruolo di COO (Chief Operating Officier) Don Morrison che sarà sostituito da due dirigenti, a Thorsten Heins verrà affidato il ruolo di COO per l’area Prodotto e Vendite. Tutte le funzioni della divisione ingegneria di prodotto, compresi i team impegnati nello sviluppo di hardware e software saranno posti sotto la sua direzione. Ciò dovrebbe garantire maggiore efficienza operativa e al contempo agevolare l’introduzione di nuovi prodotti di successo.

Heins si avvarrà del contributo di Patrick Spence, che dopo dieci anni di esperienza commerciale in diverse aree del mondo Nord America, Asia, Europa, Medio Oriente e Africa, ricoprirà il ruolo di Managing Director, Global Sales e Regional Marketing. Spence, forte della sua esperienza sul mercato mondiale e della perfetta eccellente conoscenza delle realtà locali, collaborerà con Heins per dare impulso allo sviluppo dei prodotti e alle attività commerciali.

L’altro dirigente che ricoprirà il ruolo di COO è Jim Rowan che continuerà ad essere Responsabile di produzione, Supply Chain e responsabile dei servizi di riparazione. Sempre nell’ambito del processo di razionalizzazione nella struttura aziendale e al fine di migliorare l’efficienza operativa, lo stesso sarà responsabile della organizzazione e gestione degli impianti. Inoltre, Jim Rowan sarà affiancato dal CFO  (Chief Financial Officier) Brian Bidulka per la realizzazione dello strategico progetto di ottimizzazione dei costi.

Robin Bienfast conserva il suo ruolo di CIO (Chief Information Officier), mantenendo le sue competenze sul progetto BlackBerry, sul servizio clienti e sulla divisione IT, nonché assumendo la responsabilità della Business Unit Enterprise, divisione volta a fornire un servizio alla clientela eccellente per consentire alla RIM di acquisire la leadership nel settore delle imprese.

Per finire, David Yach continuerà a ricoprire il suo ruolo di CTO (Chief Technology Officier) e si concentrerà sul perfezionamento delle attuali piattaforme software e sullo sviluppo di piattaforme nuove.

Dal punto di vista strategico nel settore delle tecnologie RIM ha predisposto un piano che mira a riposizionare la compagnia nell’ambito del suo core business. Obiettivo primario è quello di puntare sull’affermazione del nuovo sistema operativo QNX che dovrebbe fornire nuova linfa vitale all’azienda e rilanciare le vendite.

Gli annunci arrivano poco dopo la pubblicazione di un’indagine rivolta al mercato smartphone statunitense condotta dalla ComScore (agenzia specializzata in ricerche di mercato di svariati settori), che, con riferimento alla diffusione delle diverse piattaforme, evidenzia l’ascesa di Android (il sistema operativo di Google) che copre il 38,1% della quota di mercato, il consolidamento di Apple che detiene il 26,6% e  il progressivo declino del BlackBerry, sceso al terzo posto con il 24,7% dopo aver perso il 4,2% del mercato statunitense nei primi mesi del 2011.

Le decisioni assunte da RIM non sembrano avere messo di buon umore gli investitori che hanno venduto largamente il titolo RIMM a Wall Street che oggi ha perso a Wall Street il 4,4% toccando un minimo di 26,60 dollari, non troppo distante dal minimo degli ultimi 12 mesi (25,60 dollari) e a distanza siderale dai suoi massimi sempre dell’ultimo anno, 70,54$ ad azione.

 

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