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Secondo Epic, Google ha pagato Blizzard per bloccare il suo App Store

Gli sviluppatori di Epic Games – noti per Fortnite e per la battaglia che da tempo combattono contro l’App Store di Apple – affermano che Google avrebbe versato l’equivalente di 360 milioni di dollari a Activision Blizzard, sviluppatore di Call of Duty, nell’ambito di un accordo più ampio che prevede l’impegno a non creare un app store rivale a quello di Big G.

La mossa, secondo Epic, avrebbe permesso di consolidare il potere di Google nell’ambito della telefonia e dei tablet con il sistema operativo Android. Nella documentazione depositata in tribunale giovedì 17 novembre, Epic afferma che Google avrebbe pagato anche altri sviluppatori per stipulare accordi simili a quelli che sarebbero stati siglati con Activision.

Epic ha menzionato accordi di Google con Tencent, l’azienda cinese nota per giochi come League of Legends, sviluppato e pubblicato da Riot Games (sussidiaria della Casa cinese), un accordo per una somma di 30 milioni di dollari in un anno. Al pari di quanto avrebbe fatto con Activision, il pagamento farebbe parte di un accordo più ampio con Riot per lasciare i suoi giochi nello store di Google, promuovendo Android.

Bozza automatica

Sia Google, sia Activision Blizzard, negano le asserzioni di Epic su presunti store concorrenti. Big G ha riconosciuto solo ‘esistenza di accordi per incentivare gli sviluppatori a creare app per Google Play. “Epic stravolge conversazioni imprenditoriali”, ha riferito un portavoce di Google, spiegando che gli accordi in questione “non impediscono agli sviluppatori di creare app store concorrenti, come falsamente sostiene Epic”. Activision, da parte sua, ha riferito che Google “non ha mai chiesto, non ha mai fatto pressione o obbligato a firmare patti di non concorrenza con Google Play”. Activision è in una fase delicata, giacché sta per essere portata a termine (c’è una indagine in corso dell’UE) l’acquisizione da parte di Microsoft per 68,7 miliardi di dollari.

“Le affermazioni di Epic sono senza senso”, ha dichiararato un portavoce di Activision. “Possiamo confermare che Google non ci ha mai chiesto, non ha mai fatto pressione o fatto firmare accordi per non competere con Google Play, e abbiamo già indicato documenti e testimonianze che lo dimostrano”.

Le affermazioni di Epic sono solo le ultime contro Google, accusata di operare in regime di monopolio per la vendita di app su Google Play. I motivi dello scontro con Big G sono simili a quelli che vedono contrapposta l’azienda con Apple e l’App Store per presunte pratiche monopolistiche. Obiettivo di Epic è ridurre il controllo di Apple e Google sui rispettivi store, consentendo agli sviluppatori di bypassare i loro sistemi di pagamento.

Ricordiamo che la causa madre relativa alle commissioni del 30% e ai metodi di pagamento alternativi è quella che vede contrapporti Epic ad Apple. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.

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