Gli americani sono tuttora, clamorosamente, in attesa del prossimo presidente, dato che si e’ deciso di aspettare il “voto postale” degli americani all’estero, fino al 17 novembre, per avere un computo preciso.
I nervi devono essere tesissimi a Redmond, nello stato di Washington (uno di quei pochi ma “pesanti” stati a maggioranza democratica), aspettando e sperando in George W. Bush, molto piu’ vicino alle speranze degli avvocati di Bill Gates di quanto lo sia Al Gore (in altre occasioni abbiamo raccontato della distribuzione dei finanziamenti ai due contendenti e “grandi elettori” da parte del colosso dell’informatica).
Non solo, ricordiamo che tra i due litiganti (perdonate il detto) gode Ralph Nader che ha raccattato qualche senatore da portare a Washington (alle forse fatali spese di Al Gore: 2% in Florida e 5% in Oregon); Nader non e’ solo il rappresentante del Green Party (sarebbe scorretto e inappropriato tradurlo in Partito dei Verdi, cosi’ come lo intendiamo dalle nostre parti) ma e’ soprattutto lo storico rappresentante del movimento dei consumatori americani (alla General Motors ancora piangono quando pensano alle sue lotte per far loro produrre automobili piu’ sicure, fin dagli anni sessanta), una vera “spina nel fianco” di Microsoft.
Quanto a Steve Jobs, sappiamo gia’ come la pensi e che ci siano reali differenze tra Bush e Gore e’ evidente leggendo dal sito Issues2000 e su RedHerring come la pensino sui temi a noi cari.
A margine, segnaliamo che il giorno dopo le elezioni USA i siti dei due candidati hanno avuto un aumento di accessi decisamente importante: Al Gore (con i siti www.algore.com e www.algore2000.com) + 36,9% e George W. Bush (con i siti www.georgewbush.com e www.georgebush.com) + 195,2%. Il sito della CNN con quasi 4 milioni di accessi e’ aumentato del 61%, quello della MSNBC (NBC News) ha totalizzato poco meno di 3 milioni di accessi, + 29%, in certi momenti la rete ha rischiato il collasso strutturale ma alla fine, gaffe degli exit-poll a parte, si e’ rivelata essere la prima vera prova del fuoco di Internet.
