Warcraft III, il più atteso dei nuovi titoli di Blizzard, sarà distribuito su disco ibrido, PC e Mac.
La notizia è di rilievo. Il titolo, dimostrato per la prima volta lo scorso anno su piattaforma Mac e ancora in corso di sviluppo, è destinato a dominare la scena del mercato ludico dei prossimi mesi e la decisione da parte di Blizzard di presentare una versione ibrida significa che verrà presentato contestualmente per Mac e per PC.
In passato uno dei maggiori problemi degli estimatori dei giochi di Blizzard è stato infatti il pesante ritardo che è sempre intercorso tra la presentazione di versioni per PC e quelle per Mac, ritardo che si è ridotto moltissimo, ma non annullato, con la presentazione di Diablo II.
Il fatto che un gioco sia presentato prima per una piattaforma rispetto all’altra significa per i giocatori più accaniti lasciare un vantaggio i fatto di abilità a chi ha la fortuna, perchè usa una sistema operativo diverso, di avere il titolo per primo. In aggiunta a questo in passato le dimensioni dei ritardi nel rilascio delle versioni Mac hanno anche causato un invecchiamento delle tecnologie con il risultato che gli utenti della Mela si ritrovavano tra le mani un titolo già obsoleto per quanto riguardava il mondo PC.
La possibilità di avere un titolo ibrido ha però anche altri vantaggi, specie per chi risiede al di fuori degli USA. Tra questi la possibilità di acquistare il gioco ovunque, compresi grandi magazzini despecializzati e un prodotto localizzato senza dove attendere patch o la ‘grazia’ dell’importatore.
Al momento va però detto che da informazioni raccolte in rete pare che Warcraft sarà distribuito in versione ibrida solo negli USA, Francia, Giappone e Germania. Nei comunicati di Blizzard non si fa cenno all’Italia, che pure per il mercato PC rappresenta uno paese di rilievo
Ricordiamo che già in occasione del rilascio di Diablo II la decisione di presentare in Italia una versione ibrida solo per il disco di gioco e non quello di installazione, con la conseguenza di avere i testi non localizzati (mentre altrove lo erano) suscitò numerose proteste da parte degli utenti Mac del nostro paese che si sentirono discriminati.