Dopo altri giganti della fotografia, come per esempio Kodak, anche la belga Agfa-Gevaert ripensa al suo business analogico.
Da una costola di Agfa-Gevaert si separa Agfa Consumer Imaging per creare, dal primo novembre di quest’anno, AgfaPhoto, comincia così la sua transizione ad azienda indipendente rispetto ad uno dei marchi più antichi delle fotografia.
AgfaPhoto di Leverkusen in Germania è stata creata per volontà di Abrams Capital (Boston), di Highlands Capital (Boston) e del gruppo NannO Beteiligungsholding (Monaco) e la cifra investita è pari a 175,5 milioni di euro subito o 216,6 milioni di euro da pagare in quattro anni, Agfa-Gevaert incasserà un totale netto di 260 milioni di euro.
Il settore fotografico della Agfa-Gevaert aveva finora in mano l’8% del mercato dei rullini, tra marchio Agfa e il 45% di altri marchi.
Si stima che la quota di mercato della fotografia analogica a livello mondiale stia calando del 15% ogni anno.
Nel 2002 negli Stati Uniti sono state stampate 30,2 miliardi di fotografie, 28 miliardi delle quali provenivano da pellicole analogiche e solo 2,2 miliardi da file digitali; per il 2006 un’indagine Lyra stima il totale delle stampe non particolarmente diverso ma quelle derivate dalle pellicole analogiche scenderà a 20 miliardi e 10 miliardi da file digitali. Nonostante tutto le fotografie analogiche resisteranno per altri vent’anni.
Il declino delle fotocamere analogiche ha spinto l’Agfa-Gevaert a decidere per questa scissione: “non è stata una decisione facile, per noi le attività fotografiche rappresentano l’origine e la storia dell’azienda, disinvestire da questo settore è stata la scelta da fare con il mercato in continua evoluzione” è stato il commento di Ludo Verhoeven, CEO di Agfa-Gevaert.
AgfaPhoto si occuperà di laboratori fotografici (il 50% di quelli installati a livello mondiale è di Agfa), carta per stampe fotografiche, inchiostri e altri prodotti chimici per la fotografia ma soprattutto pellicole per i classici rullini analogici.