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Apple, dolori dal settore didattico

Apple nei giorni scorsi, denunciando vendite al di sotto delle aspettative, ha accusato per il calo un numero di macchine più basso delle previsioni nel settore scolastico. Un dato che sembra essere confermato da un inchiesta pubblicata oggi dal Wall Street Journal e ripreso da ZDNet.
La rivista on line intervista alcuni dei responsabili dei servizi informatici di alcune delle più importanti scuole e servizi didattici americani e la risposta sembra essere sempre la stessa: il numero di macchine Apple é alto ma in futuro si abbasserà . La giustificazione? “Dobbiamo preparare gli alunni al mondo del lavoro e nel mondo del lavoro si usa Windows e non Macintosh”.
Presso alcune scuole, come ad esempio la rete degli istituti pubblici della contea di Baltimora al momento ci sono ben 20.000 macchine di cui l’85% é ancora Apple ma la percentuale si invertirà  rapidamente afferma il soprintendente Joe Hairstone. Unica ancora di salvezza potrebbe essere la crescita delle reti senza fili di cui Apple resta leader incontrastata e grazie alla quale nei mesi scorsi sono stati firmati contratti molto interessanti come quello da 100.000 dollari con l’Occidental College di Los Angeles. Ma questo potrebbe non bastare anche perché nel settore software molte società  decidono ormai di orientare le loro preferenze solo sulla compatibilità  con Windows.
Parte della responsabilità  sarebbe di Apple stessa. Alcuni responsabili dell’informatizzazione delle scuole denunciano le apparizioni sempre più rade dei responsabili delle vendite di Apple, altri un progressivo orientamento da parte di Cupertino verso altri mercati come dimostrano le recenti campagne pubblicitarie. Infine Apple non é riuscita a creare le condizioni economiche per indurre studenti e professori a restare affezionati alla piattaforma. Un computer Dell viene offerto ad alcuni istituti a 950$, una macchina media di Apple non, ne costa meno di 1.250.
Così, secondo un’indagine svolta da QED il numero di macchine Apple che verranno acquistate da ciascuna scuola primaria americana scenderà  entro l’anno da 13 a 9. Il cambiamento di rotta potrebbe far calare in maniera drammatica il 40% di quota di mercato che la società  di Cupertino mantiene nelle scuole USA e con esso anche i profitti e la quota di mercato totale.
A beneficiarne sono avversari già  molto forti, come Dell che avrebbe conquistato tanto terreno da creare un divisione apposita al suo interno e da creare un programma per l’istruzione di tecnici per la riparazione di computers direttamente all’interno delle stesse scuole offrendo pezzi di ricambio gratuiti per milioni. In questo modo gli istituti risparmiano sui costi di assistenza e introducono i giovani ad una maggiore conoscenza dei computer.

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