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La lezione del Pinguino

La mossa di varare una politica Open Source per QuickTime e di portare il suo software server su macchine NT potrebbe essere la mossa giusta per imporre QT come lo standard “de facto” dello streaming su Internet. I distribuitori di tramissioni in diretta su Internet, le cable companies americani e i fornitori di servizi ADSL, potrebbero essere tentati dall’offerta di Apple e fornire alla tecnologia di Cupertino un’opportunità  senza precedenti.
Sarebbe una rivincita – afferma C/Net nel contesto di un amplissimo servizio sul passato, sul presente e sul futuro dello streaming – e una vera resurrezione se si pensa che fino ad un paio di anni fa QT era sul punto di venire sepolto dall’attacco di Microsoft.
Allora, come ricorderanno i nostri lettori, la società  di Redmond temendo, come si legge nel documento di condanna del giuce Jackson che esaminò il caso nel contesto del processo per esercizio illegale del monopolio, chiese ad Apple di sospendere la produzione di una versione per Windows di QT. Il timore era infatti che il software, che consente di controllare buona parte delle funzioni di un PC, potesse diventare, come rischiava di essere Netscape, una sorta di alternativa a Win. Di qui serrate trattative che, secondo Ave Tevanian a capo dello sviluppo del software, furono velate anche di minacce e la richiesta di “uccidere il bimbo (ovvero QuickTime) nella culla”. Apple resistette su QT ma accettò, in cambio di altre concessioni da parte di Microsoft come il rilascio di Office per Mac, di installare Explorer su tutte le sue macchine. In caso contrario, disse ancoa Tevanian, i soldi usati per lo sviluppo di Office sarebbero stati utilizzati per buttae Apple fuori dal mercato del multimedia.
Così Apple fu in grado di dedicarsi allo sviluppo di una versione streaming di QT che, colto nell’ingranaggio, stava perdendo terreno “questo nonostante fosse uno degli ambienti di sviluppo preferiti da chi opera nel settore video”.
Con il rilascio della versione 4.0 le percentuali di utenti che scelgono QuickTime per vedere filmati su Internet crescono ogni giorno di più. Ad oggi, secondo una recentissima indagine di Nielsen Apple tallona molto da vicino Microsoft (9,26% contro il 9,42%) nel settore dello streaming, un dato che però potrebbe diventare ancora più favorevole se le ultime mosse di Cupertino avranno successo.
Nel corso del recente NAB, infatti, Apple ha annunciato una versione open source del suo software per server compatibile anche con NT e, per giunta, distribuito con secondo la politica dell’Open Source.
Compatibilità  con le macchine PC e un progetto aperto alle modifiche da parte della comunità  degli sviluppatori indipendenti che possono piegare il software alle esigenze più disparate, è stata la chiave del successo di Linux come sistema operativo e potrebbe essere la chiave del successo anche per QuickTime, fino ad oggi considerato solo un terzo incomodo nel lucroso settore dello streaming su Internet.
“Apple – dice C/Net – potrebbe trovarsi in una posizione molto favorevole nel settore della trasmissione di contenuti ad alta velocità . I providers di servizi basati su cavo e ADSL aumentano e molti di loro scelgono lo streaming come uno degli aspetti più importanti del loro marketing; in questa situazione molto probabilmente non verranno tollerati tre differenti standard. Così Apple, grazie alla scelta Open Source e alla capacità  multipiattaforma potrebbe finire per trovarsi in una posizione molto favorevole. A meno che Real Video e Windows Media Player non diventino loro, di fatto, lo standard prima che QuickTime possa avere successo”.

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