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Linux su Mac: Ibm valuta lo stato dell’arte

La presenza di Ibm nel mondo Linux è molto più forte di quanto non si immagini comunemente. Big Blue ha praticamente sposato la causa dell’Open Source ed è il primo fornitore e sviluppatore delle tecnologie contenute all’interno del sistema operativo creato da Linus Torvalds, pur avendo deciso di non realizzare una propria distribuzione.

Quindi, l’opinione di Ibm ha sicuramente autorevolezza e un certo peso anche sul mercato. Gli uomini di Big Blue hanno deciso di dare una occhiata da vicino alle principali distribuzioni Linux per Mac (argomento che oltretutto tocca da vicino anche le tecnologie della stessa Ibm, produttrice dei G3 e dei G5) per stilare una sorta di “classifica” di chi è pronto per offrire un prodotto valido oppure ancora è in fase di sviluppo (insieme a molte altre considerazioni di notevole interesse per i tecnici).

Dei quattro principali attori presenti sul mercato, Debian, Knoppix, Yellow Dog e Mandrake, solo due sono quelle in grado di competere con i cugini basati sulle architetture x86. Si tratta di Yellow Dog e Mandrake, mentre negli altri due casi “ancora non sono pronti e ancora dovranno lavorare parecchio per essere competitive con l’equivalente per PC”.

Esistono altre distribuzioni “minori” (e altre sicuramente nasceranno nel prossimo futuro) ma queste ultime per adesso, notano gli esperti di Ibm, ancora non sono in grado di essere paragonabili alle quattro principali.

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