Passati ormai tre mesi dall’acquisizione del marchio Napster da parte di Roxio, l’azienda che vende l’applicativo principe dei masterizzatori, Toast, siamo alle porte di una nuova era dell’ex servizio clandestino di scambio musicale con la modalità del file sharing.
“Napster rinascerà ma a pagamento” è stata la dichiarazione di Elliot Carpenter di Roxio, ne sapremo di più a breve.
Intanto la NMPA – National Music Publishers’ Association ha presentato qualche giorno fa causa contro la tedesca Bertlesmann, che a fine 2000 aveva investito nell’acquisto di Napster, oltre 100 milioni di dollari, cancellando solo alcune “funzionalità ” utili alla pirateria musicale, ma lasciandone altri ancora aperti, da qui la ritorsione della NMPA.
In pratica Bertlesmann con l’acquisto di Napster (anche se ora i tedeschi negano di aver mai avuto Napster tra i propri marchi), e il suo finanziamento, ha esteso nel tempo le attività dubbie di Napster.
Diciassette miliardi di dollari sembra essere una stima credibile delle richieste della NMPA, presso la corte distrettuale di New York sud, nei confronti di Bertlesmann.