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Mac mini e nuovi portatili: è tutta una questione di disco?

Come funziona il Mac mini? Molto bene. Piace a tutti, ma stranamente, più che il problema della ram (dopotutto con un solo slot può “crescere” al massimo sino a 1 GB), o del bus di sistema o della scheda video non brillantissima, su Internet c’è chi impazzisce per trovare un hard disk più performante del modello offerto di serie.

40 Gigabyte a 4200 giri al minuto nella configurazione “entry level” non sono un dato competitivo con gli hard disk utilizzati solitamente sui computer fissi, che raggiungono i 7200 giri al minuti e possono far di conto anche su memorie di buffer maggiori. E, secondo le misurazioni fatte da un sito specializzato, che ha testato altri quattro hard disk da 2,5 pollici, il vantaggio di un modello come l’HItachi Travelstar 60 GB da 7200 rpm e con 8 MB di cache può farsi sentire in maniera sensibile portando la prestazione da 59,69 a 85.85. Il test ha utilizzato il disco da 40 GB e non quello da 80 implementato sull’alto di gamma della linea Mac mini.

MacWorld, invece, realizza un’ampia serie di test (da Speedmark 3,3 sino ai soliti filtri su Photoshop e rendering con iMovie HD) che permettono di affermare che i modelli dotati di processore da 1,67 Ghz sono più veloci di quelli dotati di processore da 1,5 Ghz (tranne che in un caso, in cui il nuovo PowerBook 12 pollici segna stranamente il risultato migliore).

Vari altri test sono stati fatti recentemente, soprattutto nel settore delle schede video, per confrontare gli ultimi “mostri” prodotti da Ati e nVidia, paragonando i modelli per Mac e quelli per Pc. I risultati variano da situazione a situazione, soprattutto sulla base del tipo di software utilizzato per il benchmark (il test basato ad esempio su Unreal è fortemente dipendente dalla release del software, perché in alcuni casi l’ottimizzazione del codice è migliore per Pc, in altri per Mac) e alle caratteristiche della macchina.

Ma più che fornire una indicazione – peraltro soggettiva dato che non fotografa certo l’uso tipico degli utenti – a cosa servono questi test? Non esiste, come per esempio nel settore del supercalcolo, un test che sia il riferimento di base. Certamente là  è più facile, dato che l’uso dei supercomputer è tendenzialmente limitato ad alcune funzioni più facilmente circoscrivibili, mentre i personal computer, macchine “buone per tutti gli usi”, generano negli utenti aspettative molto differenti. Manca uno standard, quindi, che permetta di comparare tra architetture differenti e, all’interno dello stesso mondo come quello Mac per esempio, di rendere effettivamente comprensibile per un utente quali concreti vantaggi il suo modo di usare la macchina avrà  dal nuovo modello rispetto al vecchio.

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