I dati inerenti il settore dei desktop non sono stati resi noti ma quelli dei portatili, pubblicati da Dataquest, mostrano un consistente regresso per Apple.
La società di analisi di mercato colloca infatti Cupertino all’8° posto negli USA con il 2,9% e al 10° posto a livello mondiale con il 2,2%. Il calo è molto sensibile, soprattutto per quello che riguarda il mercato interno americano. Lo scorso anno infatti Apple era collocata saldamente al 5° posto con il 7% della quota di mercato, a livello mondiale invece era sempre quinta ma con il 5,5%.
Nonostante i dati non possano essere presi come totalmente significativi poichè si riferiscono a computers venduti ai rivenditori e non agli utenti finali, si tratta di statistiche preoccupanti. Secondo gli analisti il segnale è chiaro: i rivenditori, delusi dalle richieste del mercato, hanno evitato di ordinare nuove macchine provocando un calo della quota di Apple.
La buona notizia è che ora Apple dovrebbe avere ripristinato scorte di magazzino normali e dunque avere la possibilità d immettere sul mercato nuovi prodotti che potrebbero avere un appeal diverso da quelli disponibili fino a dicembre.
Questa informazione, sommata a molti altri segnali, potrebbe dare ragione a chi crede che a Tokyo oltre ai nuovi iMac saranno rilasciati anche nuovi iBook? Difficile da dire. Della questione ci occuperemo in un articolo che andrà in linea domani. Qui possiamo solo dire che se Apple dovesse dare peso unicamente alla necessità di innovare in un settore che traina la concorrenza (nel 2000 la crescita dei laptop è stata superiore al 20%), un nuovo iBook potrebbe essere una buona idea. Ma quando si tratta di introdurre un nuovo prodotto le valutazioni, purtroppo, non sono mai così semplici.
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