Una percentuale sui profitti del traffico, il diritto a decidere come, dove, quando e chi riparerà il telefono, veto ai punti di vendita. Ecco le condizioni richieste da Apple a Verizon, un operatore di telefonia cellulare americano che aveva trattato, senza giungere all’accordo finale, la distribuzione in esclusiva del dispositivo.
A rivelare i dettagli di quello che potrebbe essere, se non nei dettagli almeno in linee generale, il contratto che regola i rapporti tra Apple e il suo partner Cingular, è Usa Today. Secondo l’edizione on line del quotidiano americano i primi abboccamenti ci sarebbero stati due anni fa. Durante le trattative Jobs avrebbe avanzato richieste molto rilevanti, al punto da non essere ritenute eque per le due parti, ma decisamente sbilanciate a favore della Mela.
Apple avrebbe voluto uno strettissimo controllo sul telefono, decidendo diversi aspetti della sua commercializzazione. La vendita ad esempio sarebbe dovuta avvenire solo attraverso i negozi Verizon ed Apple, niente rivenditori autorizzati, quindi. Ciò avrebbe escluso due partner importanti come Wal-Mart e Best Buy. Apple avrebbe deciso in maniera esclusiva se un telefono doveva essere riparato e chi avrebbe sostenuto le spese (se il cliente o il costruttore). Questa richiesta sarebbe stata ritenuta inaccettabile per la ragione che ‘avrebbe significato ‘ dice Jim Gerace, vicepresidente per il settore wireless di Verizon ‘ metterci in una posizione secondaria, mettere qualcun altro in mezzo tra noi e i nostri clienti’.
Cingular, intervistata dallo stesso giornale, non ha fornito alcuna conferma alle dichiarazioni di Verizon (che è il secondo gestore americano di telefonia mentre Cingular è il primo) limitandosi a dire che ‘l’accordo con Apple rappresenta un successo per tutte e due le parti in causa)