Basta avere differenti regole interne per riuscire a rivoluzionare il modello di business che in Occidente è nato dalla difficile e lunga mediazione tra case discografiche e fornitori di servizio online (primo tra tutti Apple)? Pare proprio di si. E le conseguenze potrebbero essere devastanti.
I russi sono infatti dotati di negozi di musica digitale che dovrebbero essere “benedetti” dalla locale associazione dei discografici, e vendono lo stesso tipo di musica internazionale che si può comprare nei negozi di musica digitale europei o americani. Ma con alcune, sostanziali differenze.
Innanzitutto il formato: puro Mp3 senza alcuna protezione e senza alcun limite di uso. Una volta comprato ci si può fare quel che si vuole. Poi la modalità di vendita. In alcuni casi a prezzi fortemente ribassati. Un album che costa dieci dollari negli Usa lì ne costa uno solo. Oppure con un modello completamente differente. Non a canzone, ma a megabyte, con un fattore abbastanza conveniente: circa 0,8 centesimi di euro al megabyte (attenzione, vale a dire menodi un singolo centesimo di euro). Questi significa che una canzone da cinque megabyte costa circa quattro centesimi.
Funzionano e sono legali questi negozi al di fuori dei confini della Federazione russa? La domanda è lecita (anche se la redazione di Macity non si arrischia a provare a fare acquisti che potrebbero essere illegali né su allofmp3.com né su mp3search.ru) perché in caso di risposta positiva il mercato dei consumatori di tutto il mondo potrebbe avventarsi via Internet verso questo tipo di negozi. Ma voi vi fidereste a dare la vostra carta di credito a un negozio di musica online russo per acquistare un album di musica digitale?