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Linus Torvalds all’attacco: sfida a Microsoft con una GUI per Linux unificata

Da quando Linus Torvalds e i principali coordinatori dello sviluppo di Linux si sono riuniti all’interno di Osdl, si era capito che probabilmente qualcosa di grosso stava per succedere.

Ma sembrava che tutto fosse limitato al rilascio dell’ultima versione del kernel del sistema operativo Open Source. Anche per la causa intentata da Sco a Ibm (accusata nove mesi fa di aver copiato all’interno delle ultime tre versioni di Linux alcune parti del codice di Unix di cui Sco possiederebbe i diritti), che ha comportato anche un mandato di comparizione (subpoena, secondo la terminologia giuridica anglosassone) per lo stesso Torvalds.

Ma i piani dei protagonisti del movimento Open Source che ruota intorno a Linus Torvalds erano evidentemente più ambiziosi che non la conquista del semplice mercato server, dove Microsoft ha tutt’ora la quota di mercato maggiore. C’è qualcosa d’altro dietro l’angolo.

L’obiettivo è quello di unificare le specifiche necessarie per la gestione dell’interfaccia grafica – che in ambiente Linux è strutturata in modo differente rispetto ai sistemi operativi classici come Windows o Mac Os 9) – arrivando a uno standard che permetta di rendere i vari dialetti di Linux semplici e competitivi con Microsoft Windows.

“La nostra speranza – ha dichiarato l’amministratore delegato di Osdl, Stuart Cohen – è quella di rilasciare le prime specifiche per la metà  dell’anno in corso”. La strategia con la quale Osdl approccerà  il sistema client-server per la gestione dell’interfaccia grafica è basata sullo studio di sei livelli standard di specifiche per tipologie di utilizzo differenti: dall’uso domestico di base sino alle workstation. Non è previsto che Osdl realizzi neanche una riga del codice: piuttosto le specifiche verranno rilasciate ai principali sviluppatori del settore (Red Hat, SuSe, Turbolinux etc.) che le implementeranno all’interno delle loro distribuzioni.

L’obiettivo della standardizzazione dell’ambiente desktop non è finalizzato solo a rendere Linux più “amichevole” per gli utenti, ma anche per consentire agli sviluppatori software di realizzare più applicazioni, dato che un ambiente coerente consente di rilasciare l’equivalente delle applicazioni consumer presenti in ambiente Windows.

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