Diventa sempre più difficile la fusione tra Compaq e HP. Nel corso del fine settimana, infatti, ala Packard Foundation, il maggiore azionista di HP, ha annunciato che voterà contro l’accordo raggiunto un paio di mesi fa e che porterebbe alla costituzione di un colosso informatico senza pari.
“Comprendiamo le ragioni strategiche dell’accordo – ha detto il presidente della David and Lucile Packard Foundation – ma dopo avere preso in esame i suoi aspetti pensiamo che la cosa migliore sia non procedere con la fusione”
La Fondazione controlla il 10% delle azioni, il che significa che il 18% degli azionisti sono contro l’accordo visto che anche Walter Hewlett, figlio del co-fondatore di HP, William Hewlett, e David W. Packard che controllano l’8% delle azioni si erano già dichiarati contrari.
Secondo alcuni osservatori le recenti prese di posizione della fondazione di Packard e di altri influenti membri del consiglio di amministrazione pongono la CEO Charly Fiorina di fronte ad un bivio decisivo. O l’accordo va in porto oppure ben difficilmente la maggiore responsabile della società potrà restare al suo posto.
Il fatto che i maggiori azionisti, compresi i co-fondatori di HP, si oppongano all’accordo sulla carta non impedirebbe che questo venga portato a termine. Basterebbe che il 50% degli azionisti dicesse sì. In realtà al momento questa ipotesi comincia ad apparire molto improbabile per l’influenza che avrà sulle decisioni dei soci più piccoli la radicale oppozione delle famiglie Packard e Bell.
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Fusione tra HP e Compaq sempre più improbabile
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