Apple, dunque, ringrazia le vendite dei Titanium e il buon successo del debutto di MacOs X. Grazie alle performance, definite nel corso dell’incontro con la stampa come soddisfacenti ma che forse senza enfasi si dovrebbero indicare come al di sopra di ogni previsione, dei portatili e del nuovo Os, infatti ha fatto segnare un profitto al di sopra delle previsioni. Quarantatrè milioni di dollari con un fatturato di 1.43 miliardi di dollari, 12 cents per azione, è sicuramnte un risultato molto positivo per Cupertino. Secondo alcuni analisti, infatti, Apple non avrebbe superato il cent per azione. I risultati restano positivi anche se sfrondati delle ormai tradizionali vendite di azioni ARM: 40 milioni di attivo con 11 cents di profitto per azione.Come detto poco più sopra (ma anche come previsto da Macity che aveva preannunciato le vendite record dei portatili) grande parte del merito del successo del Titanium: be 115.000 esemplari venduti nel trimestre. Un dato soprendente se se si considera che il PB non è disponibile in quantità che dalla fine di febbraio. Da notare che 115.000 macchine rappresentano, su un totale di 751.000 unità vendute, una cifra percentuale vicine al 20%.Grande successo anche per MacOs X. In otto giorni Apple ha fatturato 48 milioni di dollari, il che significa che Cupertino ha venduto circa 150.000 copie del nuovo sistema operativo in pochi giorni ad un ritmo di circa 18.000 copie al giorno.Ma le buone notizie non si sono fermate qui. Anderson ha segnalato l’aumento dei margini lordi (grazie al grande numero di macchine di fascia alta immesso sul mercato), la diminuzione del magazzino (ridotto ora da 5.5 a 4 sole settimane con molto anticipo rispetto ai tempi previsti) e l’aumento, anche se quasi impercettibile, della liquidità di cassa ora a 4.1 miliardi di dollari.E se il passato prossimo è stato positivo il futuro potrebbe esserlo anche di più. Lo sguardo proiettato al trimestre in corso potrebbe segnare davvero una svolta. I calcoli di Apple prevedono un fatturato tra i 3.2 e i 3.4 milioni di dollari, quasi due volte e mezzo quello fatto segnare nel corso del trimestre di marzo e l’obbiettivo è di crescita anche per il quarto fiscale successivo che si chiuderà a settembre.Gli unici segnali negativi paiono giungere dal mercato Europeo. “Vediamo segnali di un rallentamento – ha detto Anderson – ma il mercato americano e quello Giapponese si riprenderanno”I risultati fiscali sono giunti a mercati chiusi, ma le buone notizie hanno avuto un effetto nel post bell. Su Island.com, una società che cura acquisti e vendite di titoli dopo il termine delle contrattazioni, il titolo AAPL fa segnare una crescita del 28% e si assesta a quota 26$.
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