Lo dicono le recensioni e i voti raccolti in forma anonima da dipendenti Apple: nella classifica CEO Tim Cook quest’anno perde ben 43 posizioni e piomba inaspettatamente alla 96esima posizione, praticamente fanalino di coda e solo per un soffio rimane in classifica.
Un brusco calo che coglie di sorpresa, soprattutto tenendo presente la grande notorietà di Tim Cook, i suoi modi miti, sempre gentile e disponibile con sviluppatori, partner commerciali o semplici fan che incontra nei suoi innumerevoli viaggi in tutto il mondo. Ma la valutazione di Tim Cook nella classifica CEO stilata da Glassdoor è legata alle recensioni dei dipendenti della multinazionale di Cupertino, e qui devono essere ricercate le ragioni del brusco calo.

Un portavoce di Glassdoor ha indicato tre possibili ragioni che potrebbero spiegare lo scontento dei dipendenti Apple e di conseguenza il crollo di Cook nella classifica Ceo. Si tratta della cultura della segretezza, alti livelli di stress e una troppo rigorosa catena di comando.
Ma si tratta di fattori noti da moltissimi anni, praticamente fin dalla nascita della società e che fanno da sempre parte della cultura di Apple: sembra difficile se non impossibile possano motivare un crollo di quasi 90 posizioni nel giro di tre anni per il dirigente top. La spiegazione più plausibile forse è un’altra.

Ma c’è un altro importante fattore da tenere presente: anche se la posizione di Tim Cook nella graduatoria dei Ceo è crollata, la percentuale dei dipendenti che approva il dirigente è stratosferica. Sempre secondo Glassdoor infatti il 91% dei dipendenti approva Tim Cook come leader, mentre la percentuale media tra tutte le società esaminate è solo del 67%.











