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Tim Cook perde 43 posizioni, ora è fanalino di coda nella classifica dei CEO

Lo dicono le recensioni e i voti raccolti in forma anonima da dipendenti Apple: nella classifica CEO Tim Cook quest’anno perde ben 43 posizioni e piomba inaspettatamente alla 96esima posizione, praticamente fanalino di coda e solo per un soffio rimane in classifica.

Un brusco calo che coglie di sorpresa, soprattutto tenendo presente la grande notorietà di Tim Cook, i suoi modi miti, sempre gentile e disponibile con sviluppatori, partner commerciali o semplici fan che incontra nei suoi innumerevoli viaggi in tutto il mondo. Ma la valutazione di Tim Cook nella classifica CEO stilata da Glassdoor è legata alle recensioni dei dipendenti della multinazionale di Cupertino, e qui devono essere ricercate le ragioni del brusco calo.

Tim Cook perde 43 posizioni, ora è fanalino di coda nella classifica dei CEO

Nel 2016 Tim Cook ha raggiunto la sua posizione top nella classifica CEO ed era all’ottavo posto. Il primo brusco calo nel 2017 lo vede al 53esimo posto: quest’anno invece un calo ancora più repentino di ben 43 posizioni, il più ampio mai registrato da qualsiasi altro CEO, posiziona Tim Cook 96esimo, un soffio ancora e il Ceo di Apple sarà escluso dalla graduatoria top 100.

Un portavoce di Glassdoor ha indicato tre possibili ragioni che potrebbero spiegare lo scontento dei dipendenti Apple e di conseguenza il crollo di Cook nella classifica Ceo. Si tratta della cultura della segretezza, alti livelli di stress e una troppo rigorosa catena di comando.

Ma si tratta di fattori noti da moltissimi anni, praticamente fin dalla nascita della società e che fanno da sempre parte della cultura di Apple: sembra difficile se non impossibile possano motivare un crollo di quasi 90 posizioni nel giro di tre anni per il dirigente top. La spiegazione più plausibile forse è un’altra.

Tim Cook con alcuni studenti

Dai dati raccolti in forma anonima da Glassdoor emerge che la maggior parte delle recensioni negative su Cook proviene dai dipendenti di Apple Retail, quindi dalla divisione che gestisce la catena di negozi di Cupertino e solo da una piccola percentuale dai dipendenti corporate.

Ma c’è un altro importante fattore da tenere presente: anche se la posizione di Tim Cook nella graduatoria dei Ceo è crollata, la percentuale dei dipendenti che approva il dirigente è stratosferica. Sempre secondo Glassdoor infatti il 91% dei dipendenti approva Tim Cook come leader, mentre la percentuale media tra tutte le società esaminate è solo del 67%.

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