Gli inquirenti che nelle Filippine hanno indagato sul caso di diffusione del virus “I Love you”, hanno chiesto al tribunale della città di Manila di perseguire i presunti autori per furto e violazione alle norme che sovrintendono all’accesso a documentazione privata, in particolare all’uso illegale di password e codici riservati. Sarebbero queste le uniche norme legislative che consentirebbero di portare in tribunale Onel de Guzman, che secondo gli inquirenti sarebbe “l’untore” che ha prodotto danni per centinaia di miliardi di dollari in tutto il mondo.”Non abbiamo altra legislazione in grado di portare a giudizio l’autore di un reato informatico – ha detto il capo della polizia federale filippina Federico Opinion”. Quelli individuati dalla polizia sono comunque capi d’accusa molto gravi che possono portare fino a 20 anni di prigione se confermate in giudizio.Nonostante nelle scorse settimane siano state sospettate altre persone per la diffusione del virus, la polizia conferma che l’unico accusato sarà proprio di de Guzman. “Crediamo che abbia fatto tutto da solo”, dicono gli inquirenti. L’avvocato del De Guzman, in passato, ha ammesso che il suo cliente potrebbe avere accidentamente rilasciato il virus.
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A processo l’autore di I Love You
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