La ragion dell’esposto di Altroconsumo è nella comunicazione e la pubblicità della Mela per i servizi iTunes nella quale, secondo i legali di Altroconsumo, si impiegano il termine “acquisto” e si paragonano l’acquisto di musica e di altri contenuti digitali all’acquisto di CD e DVD, mentre la licenza d’uso di iTunes prevede numerose limitazioni a cui gli utenti sono soggetti, limitazioni e vincoli che hanno i connotati di un noleggio e non di un vero e proprio acquisto.
La decisione e anche le ragioni che hanno portato Altroconsumo a denunciare Apple presso l’Autorità Garante sono stati pubblicati sul sito dell’associazione dei consumatori. Tra i vincoli contenuti nella licenza d’uso di Apple Altrocomsuno segnala l’impossibilità di lasciare in eredità musica e altri contenuti digitali acquistati su iTunes, l’uso esclusivamente personale e la fruizione su un numero limitato di dispositivi.
Ricordiamo che alcune settimane fa aveva suscitato scalpore la notizia, poi dimostratasi infondata, di Bruce Willis che aveva deciso di far causa contro Apple per l’impossibilità di poter lasciare in eredità ai propri eredi la consistente raccolta personale di musica acquistata su iTunes. Pur trattandosi di una notizia confezionata da alcuni tabloid del Regno Unito, smentita a stretto giro di posta dalla compagna della star di Hollywood, il rumor ha risollevato la discussione sul problema della proprietà dei contenuti digitali, che rimane tale ancora su molti aspetti fondamentali.
Le argomentazioni e le ragioni indicate da Altroconsumo per gli acquisti su iTunes riguardano anche questo aspetto ma la denuncia è basata su presupposti completamente diversi. L’associazione dei consumatori italiana infatti non denuncia Apple per i vincoli contenuti nella licenza d’uso di iTunes, ma segnala all’Autorità Garante l’uso secondo Altroconsumo improprio del termine “acquisto” o “acquistare” riportato nel materiale promozionale e nella comunicazione di Apple.