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Dvorack: Apple passerà  agli Itanium

Apple pronta allo switch verso Intel. Questa la convinzione che traspare da un editoriale di John Dvorack.

L’opinionista di PCMagazine, noto per i suoi interventi provocatori e spesso molto critici all’indirizzo di Apple, questa volta la spara davvero grossa arrivando a pronosticare il cambiamento di architettura in un tempo relativamente breve: da 12 a 18 mesi.

Dvorack, si apprende dall’articolo, attinge a fonti da lui ritenute attendibili e cita quale evidenza di un canale ormai aperto tra Apple ed Intel, la presenza di Jobs ad una convention del principale produttore di chip PC al mondo e l’adozione da parte di Pixar (che è di proprietà  di Jobs) di computer con processori Intel.

Secondo Dvorack Apple avrebbe anche già  disegnato una strategia: macchine a doppio processore Intel e Motorola. Queste macchine potrebbero far girare tutte le applicazioni PowerPC e quelle nuove, realizzate per Intel. In questo modo non si taglierebbero fuori dall’utilizzo le vecchie applicazioni e si faciliterebbe la transizione verso la nuova architettura.

Ancora stupefacente sarebbe il fatto che Apple passerebbe sì ad Intel, ma con processori Itanium, una scelta che verrebbe favorita dalla stessa Intel che sarebbe ben felice di lavorare per Apple allo scopo di ottimizzare questo processore a 64 bit per Mac OS X. In questo modo Apple sarebbe anche al riparo dai rischi, dice Dvorack, di cannibalizzazione del suo hardware da parte del mondo PC che continua a restare saldamente ancorato all’architettura x86.

Lasciando il resto dell’articolo e il giudizio in merito alla lettura di chi desidera approfondire il pensiero di Dvorack, noi qui ci limitiamo a notare come alcuni aspetti delle argomentazioni dell’opinionista non ci convincano del tutto o, meglio, per niente.

Solo per citare un aspetto l’aspetto più evidente, basti pensare ai consumi e al riscaldamento dell’Itanium che lo rendono totalmente inadatto ad un uso per desktop. In aggiunta a questo la necessità  di adottare una strategia barocca e certamente difficile e dispendiosa da praticare dal punto di vista tecnologico come il doppio processore PC e PPC, fanno percepire le predizioni di Dvorack come parto di pura fantasia. Specie se si considera che Apple potrebbe ottenere tutti i vantaggi che le deriverebbero da un passaggio a Itanium adottando i nuovi PPC 970 di IBM in rilascio nel corso dell’estate.

I processori di Big Blue, mai citata da Dvorack che nel corso dell’articolo si limita a considerare la sola Motorola tra i fornitori di Apple, saranno compatibili con le istruzioni PPC e l’hardware il software Mac attuale, sono fondati su un’architettura a 64 bit ma trasparenti a quella a 32 bit (al contrario degli Itanium) e soprattutto assai più parchi in fatto di consumi e di riscaldamento dei processori server di Intel.

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