Cominciamo da qui, dal più piccolo ed umile elemento della filiera miliardaria di Apple. Lo shuffle. La chiavetta Usb in grado di suonare la musica ma solo in ordine sparso (o comunque alla “cieca”, senza display) che ha venduto ben 10 milioni di esemplari, come ha ricordato lo stesso Steve Jobs durante la sua presentazione di San Francisco.
Ebbene, il piccolo shuffle si irrobustisce pur diventando ancora più piccolo. Cambia completamente forma: adesso non è più una chiavetta (ha anche bisogno del suo mini dock Usb 2 venduto in allegato all’iPod), è rettangolare, ha una clip integrata dietro, è veramente minuscolo – così sembra almeno a chi scrive che l’ha potuto tenere in mano – e si risolve anche l’annoso problema del prezzo: costerà solo 79 dollari e sarà venduto solo nella taglia da 1 GB di memoria. In più, la sua autonomia sfiora le 14 ore, come sicuramente testeremo ad ottobre quando usciranno i primi esemplari che pesano solo 40 grammi.
Il nuovo modello in alluminio sarà in grado di doppiare il successo del fratello maggiore in plastica? Saprà riempire il difficile, umile ma importante mercato dei player di base? Insomma, lo shuffle II, l’iPod che non c’è ma che ti fa compagnia, sarà un successo? A prima vista, pare proprio di sì…