La portata delle crisi dell’informatica si può misurare in molti modi: con i bilanci sempre più ristretti delle industrie dell’IT, con i licenziamenti, con la battente pioggia di sconti che cercano di stimolare gli acquisti. Ma un buon sistema per capire come va l’industria è anche valutare il numero dei giorni di festa che vengono concessi o, meglio, imposti, ai dipedenti.
Nel caso in cui il mercato ‘tiri’ è difficile vedere impianti fermi e uffici di ingegnerizzazione al riposo, quando le cose non vanno bene, invece, ogni occasione è buona per risparmiare qualche soldo.
L’esempio perfetto si ha in questi giorni di fine novembre quando negli USA cade il Thanksgiving Day. La più popolare e sentita festività americana cade proprio oggi, il quarto mercoledì del mese. In altri periodi si sarebbe trattato di un semplice giorno di festa con tutti (o quasi) al lavoro nella giornata di giovedì. Invece quest’anno la situazione nella Silicon Valley sarà ben diversa con quasi tutte le aziende che chiuderanno per l’intero fine settimana riaprendo solo il prossimo lunedì.
La finalità è quella risparmiare in energia elettrica, riscaldamento e ‘ripulire’ i giorni di ferie arretrate. Si tratta di spese di non grande conto per bilanci miliardari (in dollari), ma in questo periodo tutto aiuta, tanto che si prevede un uguale situazione anche per Natale, quando molte ditte chiuderanno dal 23 al 3 gennaio, una durata inusualmente lunga gli standard di vacanze americane.