Microsoft ha raggiunto un accordo con la Comunità Europea sullo spinoso caso Passport che verrà modificato per consentirne l’utilizzo nel rispetto delle normative sulla privacy.
La UE aveva posto a Redmond diversi problemi in merito alle metodologie con cui Passport, un sistema che autentica e registra informazioni per fornire servizi usando le applicazioni Microsoft, raccoglie i dati dagli utenti. Sulla base di queste osservazioni sono iniziati dei colloqui sfociati in modifiche che vengono ratificate e accettate dall’Unione.
In base all’accordo viene aumentato il numero delle opzioni nella schermata in cui si chiede se Microsoft può fornire a siti partner i dati degli utenti di Passport, vengono date informazioni più dettagliate sulla sicurezza delle password ed è presente un link al sito dedicato alla privacy dei dati personali realizzato dall’UE dove si possono trovare informazioni sul modo con cui all’estero (e dunque anche negli USA dove è basata Microsoft) si custodiscono i dati personali dei clienti.
Jonathan Todd, portavoce dell’Unione Europea, ha detto che Passport a questo punto è libero di essere utilizzato a Microsoft anche per il mercato del vecchio continente di cui rispetta pienamente sia le norme comunitarie per la protezione dei dati che quelle dei singoli paesi membri.