La “battaglia” di Greepeace con la nuvola sporca, ovvero i data center che usano per alimentarsi energia da fonti non rinnovabili e particolarmente inquinanti, arriva anche alla sede di Apple.
La facciata del quartier generale di Cupertino, tra la notte di ieri e quella di oggi, 15 maggio, è stata usata da alcuni attivisti dell’associazione ambientalista come un gigantesco schermo sui cui sono stati proiettati durante la notte messaggi che invitavano Apple a ripulire i suoi centri dati. Le immagini provenivano dall’interno di una sorta di igloo all’interno del quale erano barricati i membri di Greenpeace; da questa sorta di piccolo fortino depositato durante la notte proprio di fronte a 1 Infinite Loop, alle prime luci del giorno, contestualmente all’ingresso dei dipendenti dal portone, sono partiti messaggi audio a tutto volume con le stesse temaiche delle immagini.
L’intrervento della polizia è stato immediato; le forze dell’ordine con la collaborazione di alcuni membri della sicurezza Apple hanno cercato di estrarre gli attivisti, ma senza grande successo. L’operazione ha dato frutto solo quando sul posto si sono presentati anche alcuni vigili del fuoco che hanno forzato la porta di ingresso. Tutto questo accadeva mentre all’esterno dell’igloo si aggiravano, volantini alla mano, altri quattro membri di Greenpeace, vestiti con dei costumi da iPhone con tanto di schermo funzionante su cui passavano messaggi a tema.
I due ecologisti asserragliati nell’igloo (con mela morsicata d’ordinanza) sono stati arrestati; gli altri quattro in divisa da iPhone non hanno subito alcuna conseguenza.
L’assalto di Greenpeace non è la prima dimostrazione contro i centri dati e il loro, eccessivo secondo l’assocazione ambientalista, consumo. Nei giorni scorsi diverse sedi di Apple sono state fatte oggetto di azioni dimostrative. In un’occasione è stato anche bloccato un convoglio che in Nord Carolina trasportava carbone ad una delle centrali che alimentano il data center di Maiden, dove hanno sede i servizi iCloud. Apple ha già replicato formalmente, sottolneando di essere all’avanguardia nel settore delle rinnovabili citando i sistemi in costruzione (centrali solari e celle a combustibile) che fanno da complemento alle fonti di energia tradizionali. Apple ha poi ribadito che in Oregon, dove sorgerà un altro centro dati, tutta la struttura sarà servita da energia prodotta da fonti rinnovabili. Greenpeace sostiene che Apple sta solo scalfendo la superficie dei suoi doveri e che deve fare molto di più, imitando realtà come Facebook e Google.
L’invito a pulire la nuvola, rivolto non solo ad Apple ma anche ad Amazon e Microsoft, ha già raccolto quasi 220mila firme. I messaggi verranno inviati agli amministratori delegati delle tre società.