In alcuni stati degli USA come lo Utah e il Sud Dakota chi già fin d’ora non paga volontariamente un centesimo extra, oltre ai “classici” 99 centesimi del costo di una canzone scaricata legalmente, è fuori legge.
Il governatore del Winsconsin Jim Doyle intende attivare la raccolta di questa tassa su musica digitale, film digitali e software ma trova resistenza nei membri repubblicani di questa legislatura. Il Winsconsin è a capo di un gruppo di venti stati che intendono andare a fondo con questa volontà .
In realtà la resistenza tende solo a continuare a ritardare l’introduzione di quella che si preannuncia come una tassa odiosa e anche piuttosto vessatoria, esattamente quello che si pensa in Europa dove molti paesi (come l’Italia) già la applicano da tempo sulla vendita di player MP3.
Se però il massimo rappresentante del Winsconsin intende applicare la tassa sul file digitale e non sul player MP3 la questione è già parzialmente differente.
Negli USA la legislazione non forza i venditori a raccogliere tasse se non hanno una sede nello stesso stato del cliente, ma quest’ultimo non è autorizzato ad eludere le tasse, dovrebbe volontariamente versare la cifra all’ufficio statale preposto.
Lo stato del Winsconsin ha calcolato che solo l’1% dei cittadini paga volontariamente questo tipo di tasse ogni anno.