Adesso diranno che era tutto calcolato, tutto previsto. Ma in realtà , sembra che la mossa di Sony, che oggi ha annunciato di abilitare la Playstation Portable – Psp per gli amici – alla navigazione web per tutti sia più che altro una “toppa” sopra un caso brillante di reverse engineering, di hack al software della nuova “piccola” di Sony.
In pratica, Sony annuncia due novità con la prossima release del piccolo sistema operativo di Sony Psp: sarà disponibile un browser compatibile con Html 4.01 e anche un supporto per il donwload di video in formato Mpeg4 AVC, vale a dire la televisione portatile via rete.
La Psp, che ha la capacità di navigare wireless in standard 802.11b, raggiungerà così uno “standard” maggiormente flessibile di usabilità per i suoi utenti con la versione 2.0 del sistema operativo, presentata a Tokio e disponibile a partire dal 27 luglio in Giappone (a seguire nelle altre aree dove viene distribuita la Psp, vale a dire gli Stati Uniti) tramite un’apposita cartuccia Umd (Universal Media Disc, i mini-dvd della Psp).
Le vendite della Psp attualmente ammontano a 5,1 milioni di unità , di cui 2,7 milioni negli Usa (dov’è stata lanciata nella primavera di quest’anno) e 2,3 milioni di unità in Giappone (dove è in vendita a partire dalla fine del 2004).
L’attivazione della navigazione web è disponibile da parecchio tempo, in maniera “irregolare” attraverso Internet, grazie a un hack che sfrutta il mini-browser inserito nel gioco “Wipeout”, abilitando a navigare tutta la rete. Nessuno, tra gli analisti, sinora era riuscito a spiegare coerentemente come mai Sony avesse deciso di inibire la capacità di navigare la rete della Psp al momento del lancio, se non interpretandolo come un “blocco” per evitare il download di musica e film pirata.