Dopo le voci circolate nel corso del Macworld, ecco la conferma ufficiale: l’università di Virginia Tech, nota per avere costruito usando dei G5 il terzo supercomputer più potente al mondo, aggiornerà il suo sistema impiegando degli Xserve. La conferma è giunta nel corso della giornata di ieri dalla stessa università americana.
Secondo quanto afferma Virginia Tech il passaggio da G5 ad Xserve consentirà di ottenere significativi risparmi sotto tutti i profili. Di consumi prima di tutto. ‘LPensiamo poi di ottenere un ingente risparmio energetico e di ridurre il riscaldamento’, ha detto Srinidhi Varadarajan, un docente impegnato nel progetto.
Ma vantaggi ci saranno anche sotto altri profili, come ad esempio i fatto di occupazione di spazio. Attualmente il supercomputer, famigliarmente denominato ‘Big Mac’, conta su 1100 macchine e occupa uno spazio di 280 metri quadri nel campus. Dopo l’aggiornamento a Xserve il sistema occuperà appena 93 metri quadri.
Resta da vedere che fine faranno i 1100 G5, un numero di macchine certo non irrilevante ma assolutamente commerciabili. Varadarajan al proposito è stato piuttosto vago limitandosi a dire che ‘verrà trovata loro una buona sistemazione’