L’intelligenza artificiale sottoforma di agenti AI sembra destinata a rivoluzionare il mondo del lavoro, minacciando anche professioni altamente specializzate come quelle di scienziati, dottori ricercatori e medici.
Sam Altman di OpenAI e altre figure di spicco nel settore dell’AI hanno discusso ampiamente negli ultimi mesi del concetto di “agentic AI”, ossia agenti di intelligenza artificiale progettati per operare in modo autonomo e proattivo.
Sono in crescita i timori che una super intelligenza artificiale possa emergere a breve, sconvolgendo il mercato del lavoro nei prossimi anni o persino mesi, mentre un nuovo report di Axios suggerisce che questa eventualità – inevitabile per alcuni – potrebbe essere più vicina di quanto si pensi.
Dopo che figure come Mark Zuckerberg di Meta e il CEO di Salesforce hanno delineato piani per ridurre le assunzioni e sostituire personale con l’AI, Axios riporta che OpenAI avrebbe raggiunto importanti traguardi nel campo degli agenti AI.
Questo tipo di intelligenza artificiale, ricordiamo, è progettato per compiti altamente specifici, piuttosto che per applicazioni generali come visto finora con assistanti e chatbot. Sebbene al momento tale soluzione sia stata limitata a lavori e compiti poco rischiosi a causa di errori e allucinazioni dell’AI. Presto, però, le cose potrebbero cambiare.
Secondo il rapporto, Sam Altman, CEO di OpenAI, presenterà il 30 gennaio 2025 un prototipo di agenti artificiali “di livello di dottorale” in una sessione riservata con il governo degli Stati Uniti. Se tali sistemi dovessero raggiungere livelli di creatività e intelligenza sufficienti per migliorare autonomamente il proprio lavoro – come farebbe un umano con un dottorato – potrebbero essere presto impiegati in ruoli critici e di responsabilità.
Fonti interne riferiscono che il team di OpenAI è allo stesso tempo entusiasta e preoccupato per i recenti progressi. Sebbene i dettagli precisi sui risultati raggiunti siano ancora scarsi, è probabile che OpenAI rivelerà presto queste novità al grande pubblico.

Agenti AI anche nella mente di Microsoft
Il prossimo grande passo nella corsa all’intelligenza artificiale è, dunque, quella relativa agli agenti AI specializzati. Non è solo OpenAI interessata a questa espansione, bensì anche Microsoft sembra essere in pole.
Satya Nadella, CEO di Microsoft, è determinato a integrare questa tecnologia in servizi come Azure. Attualmente nelle aziende chatbot e assistenti AI sono limitati a compiti semplici come la gestione del servizio clienti. Tuttavia, con i modelli futuri, gli agenti AI appunto potrebbero svolgere compiti molto più complessi.
Ad esempio, mentre oggi Microsoft Copilot può suggerire miglioramenti per un foglio di calcolo in Excel, in futuro potrebbe costruire autonomamente fogli di calcolo per attività complesse. Potenzialmente, Copilot potrebbe arrivare a creare software su misura o persino modificare in tempo reale giochi come Minecraft, generando mappe o modalità di gioco completamente nuove a seconda delle richieste degli utenti.
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