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I dazi premiano le spedizioni degli iPhone, per le vendite chissà

Il mercato degli smartphone cresce soprattutto grazie ad Apple. Ma è difficile vedere la notizia, diffusa dalle analisi di Canalys, con l’ottimismo che si potrebbe dedurre a prima vista dai numeri.

Per capire perché, partiamo dai dati.

Apple ha spedito 55 milioni di iPhone tra gennaio e marzo. Un numero elevato, superiore del 13% a quello dello scorso anno ma, come spiega chi ha compilato l’analisi (Le Xuan Chiew, Research Manager di Canalys), si tratta in larga parte di dispositivi destinati ai magazzini statunitensi, arrivati prima che entrassero in vigore misure più severe sulle importazioni dalla Cina.

“Apple ha proattivamente sviluppato l’inventario prima delle previste politiche dei dazi. La produzione in India si è intensificata verso la fine del trimestre, coprendo iPhone 15, iPhone 16 e i modelli 16 Pro.”

Una strategia difensiva con la quale Apple ha provato ad anticipare le mosse della Casa Bianca e i dazi pesantissimi che sono piombati sulle merci cinesi. Anche se successivamente Trump ha messo una moratoria, Cupertino ha provato a mettere al sicuro almeno alcune settimane di vendite, aumentando così artificiosamente lo spedito (non il venduto).
Spedizioni smartphone Q1 2025 - Canalys

Qualche cosa in più di come le vendite stanno andando lo si potrà sapere questa sera, in occasione della presentazione del bilancio trimestrale di Apple.

Tuttavia, l’effetto completo non sarà ancora visibile nei conti: le spedizioni si sono intensificate solo verso la fine del trimestre, mentre gli annunci più radicali sull’inasprimento dei dazi sono arrivati successivamente, cogliendo di sorpresa anche gli analisti più prudenti.

Le nuove misure commerciali potrebbero avere effetti significativi sui modelli entry-level: minore disponibilità, prezzi medi più alti e pressione sui margini.

Venendo all’analisi del mercato, secondo Canalys, nel primo trimestre 2025 le spedizioni degli smartphone sono cresciute complessivamente dello 0,2%, con 296,9 milioni di unità distribuite.

Samsung guida la classifica con 60,5 milioni di unità spedite, forte del lancio di nuovi top di gamma, in particolare per il Galaxy S24 e alle nuove funzionalità Galaxy AI, che hanno contribuito a consolidare la leadership nel segmento premium.

Apple è seconda con 55 milioni di unità e il 19% di market share. Ma – come anticipato – più che una crescita “naturale” della domanda, si tratta di una risposta preventiva alle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

Più interessante in prospetiva è la domanda sorprendentemente vivace per i dispositivi Apple nei mercati emergenti dell’Asia-Pacifico, dove si sta consolidando una presenza nonostante il prezzo medio dei suoi dispositivi.

Xiaomi si conferma terza con 41,8 milioni di unità e il 14% del mercato, mentre vivo e OPPO seguono con 22,9 e 22,7 milioni di spedizioni rispettivamente.

Guardando al futuro ci sono ancora i dazi all’orizzonte. Secondo Canalys le tariffe avranno un impatto particolarmente pesante sui modelli di fascia bassa, riducendo la disponibilità degli smartphone più economici e contribuendo a un aumento del prezzo medio di vendita negli Stati Uniti.

Queste dinamiche non coinvolgono solo Apple, ma mettono sotto pressione anche i brand Android: le strategie di prezzo, i pacchetti proposti dagli operatori e la struttura stessa dell’offerta di prodotto rischiano di dover essere ripensati.

Canalys avverte che il mercato statunitense potrebbe attraversare un periodo di forte volatilità nei prossimi due o tre trimestri, tra correzioni degli inventari e un calo della fiducia dei consumatori.


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