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Apple apre ai pagamenti in-app di terzi in Olanda

Apple ha apportato alcune modifiche alle linee guida di App Store per le app di dating allo scopo di risolvere il problema che ha portato ad uno scontro con l’antitrust olandese; quest’ultima Autorità aveva intimato alla Mela di introdurre modifiche ai sistemi di pagamento in-app, accettandone anche di terzi.

La Casa di Cupertino ha riferito di cambiamenti effettuati dopo “proficue conversazioni” con la l’Autorità olandese per la tutela dei Consumatori e del Mercato («Authority for Consumers and Markets» o ACM).

Apple ha apportato alcuni cambiamenti all’App Store che riguardano requisiti legati all’interfaccia utente e criteri per l’elaborazione dei pagamenti quando gli sviluppatori scelgono di optare per sistemi di pagamento esterni all’App Store, permettendo in altre parole di sfruttare sistemi di pagamento di terze parti (scavalcando l’App Store).

Apple riferisce ancora che il 3% di sconto sulla commissione ora si applica sugli acquisti in-app che possono beneficiare di un basso tasso di commissione, e in altre parole i piccoli sviluppatori possono tagliare del 13% i costi di commissione se fanno parte dell’App Store Small Business Program o se l’utente è abbonato ai servizi offerti da un’app da meno di un anno.

Per Apple scatta multa da 5 milioni di euro in Olanda

Apple ha accettato di apportare le modifiche, ma ritiene che non siano cambiamenti nel “migliore interesse” della privacy e della sicurezza degli utenti, continuando a presentare ricorso all’ordine dell’ACM nonostante quest’ultima abbia già due volte rigettato le precedetti proposta di modifica di Apple relative ai pagamenti in-app per la app di dating, ritenute insufficienti.

A fine marzo di quest’anno la proposta di Apple prevedeva per agli sviluppatori di app di appuntamenti l’uso di un sistema di pagamento di terze parti o quello di Apple, ma non tutti e due, riferendo della necessità di avvisare gli utenti che stavano per interagire con un sistema controllato da Apple; idem nel caso in cui lo sviluppatore avesse invitato gli utenti al proprio sito per completare un acquisto. L’Autorità aveva respinto le modifiche proposte da Apple, ordinando modifiche e addebitando 5 milioni di multa a settimana (siamo arrivate a oltre 50 milioni di euro per via del tira e molla tra Autorità e Apple) fino a quanto non sarebbero state soddisfatte tutte le richieste dell’Autorità.

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