Apple lancerà un iPhone economico solo quando sarà certa di poter offrire un dispositivo rivoluzionario per il mercato e anche per quanto riguarda l’esperienza utente. La possibilità di un iPhone dal prezzo abbordabile, da anni vaticinato da esperti, rumor e analisti è uno degli argomenti caldi che Mike Abramsky analista presso RBC Capital ha potuto trattare con Tim Cook Chief Operating Officer e anche Ceo ad interim in sostituzione di Steve Jobs e con Peter Oppenheimer, Chief Financial Officer di Apple. L’estratto del report è stato pubblicato da Barron’s.
Mentre le indiscrezioni puntano da tempo all’introduzione di un iPhone dal prezzo abbordabile da poter proporre anche senza sovvenzione da parte degli operatori, analisti ed esperti di mercato hanno individuato ormai da anni un vuoto che Apple potrebbe sfruttare per un iPhone economico. Ciò nonostante la Mela non si è ancora decisa a lanciare un iPhone economico per il momento limitando la propria offerta ad un iPhone top di gamma in due versioni per capacità e a un modello entry level rappresentato dall’iPhone di generazione precedente con capacità limitata a 8GB. Anche se l’opportunità di mercato per un iPhone “cheap” è evidente anche per il marketing della Mela, le strategie di Cupertino risultano diverse da quelle della maggior parte delle altre società IT. Più che la necessità di arrivare primi o per tempo sul mercato per Apple è più importante lanciare un prodotto consistente, in grado di rivoluzionare se non il settore almeno la classe di dispositivi esistenti, anche se questo significherebbe arrivare dopo mesi o anni.
Oltre all’iPhone economico Abramsky ha potuto sondare altri argomenti caldi nella gestione strategica attuale della Mela tra cui l’esplosiva crescita in Cina, iPhone nei confronti della concorrenza più serrata di Android, le infinite cause legali per brevetti e tecnologie inoltre un accenno a iCloud. Dal suo colloquio con i due top dirigenti della Mela Abramsky conferma che Apple nutre grandi aspettative di crescita non solo per la Cina ma anche per l’area del Pacifico. In pratica si tratta di una conferma dell’importanza crescente dei mercati emergenti per la multinazionale della Mela che nei risultati dell’ultimo trimestre ha registrato una crescita del 600% nei ricavi ottenuti nella sola Cina.
Per quanto riguarda la guerra in corso tra iPhone e la marea di terminali Android, Abramsky ritiene che Apple possa ancora sostenere egregiamente il confronto. Nonostante la disponibilità di smartphone Android proposti a prezzi molto aggressivi e inferiori a quello di iPhone, Apple può contare su un approccio più integrato tra hardware e software, sulla supervisione dell’esperienza utente e sulla cura dell’ecosistema. Grazie a queste qualità Cupertino potrà resistere all’urto degli Android dal prezzo abbordabile mentre secondo Abramsky le società che più saranno danneggiate dalla crescita di Google in campo mobile saranno Nokia e Research in Motion.
Interessante anche il punto di vista offerto da Cook e Oppenheimer riguardo alla marea di cause legali in corso tra Apple e altri colossi dell’IT. Dal colloqui con i due dirigenti, Abramsky dichiara che non è intenzione di Apple quella di portare ogni causa fino alla sentenza definitiva in tribunale ma che nella maggior parte delle vertenze Apple cercherà di stabilire un accordo. Questa strategia mira anche a spuntare trattamenti più favorevoli per i prodotti della Mela soprattutto nei paesi in cui le proprietà intellettuali sono meno protette. Le note di Abramsky si concludono con un rapidissimo cenno ad iCloud: sembra che Apple abbia imparato la lezione dopo i numerosi problemi riscontrati nel lancio di MobileMe ed ora tutto il sistema sia ormai quasi pronto per il lancio su larga scala dei nuovi servizi iCloud.
