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Apple, sola al comando, pronta ad accelerare a tavoletta

iPad a tavolettaSe fosse una gara di ciclismo, magari una tappa di montagna, i concorrenti adesso sarebbero chini sul manubrio, mentre pestano duro sui pedali. L’avvio della salita è ormai un ricordo: il primo tablet è uscito due anni fa – era l’iPad di Apple, un avvio fulminante – ma ormai in gara ci sono tutti. Tant’è vero che non si sa più a che corridore stare dietro.

Apple ha il suo vantaggio del “primo arrivato”. È partita per prima, ha stracciato tutti e adesso continua ad accelerare. Davanti c’è un nuovo tornante, forse il 7 marzo uscirà dal cilindro un iPad 3 che farà accelerare ancora di più l’azienda guidata da Tim Cook, forse no. Chi può dirlo?

È più interessante quel che succede nel gruppone. C’è Android, intanto. Che grazie a Google ha cucinato una serie infinita di sistemi operativi e di tavolette di formati sempre diversi. Apple Pie, Cupcake, Gingerbread, Honeycomb e IceCream Sandwich, tanto per citarne alcuni. Adesso devono arrivare altre specialità dolciarie in ordine alfabetico e tra i consumatori c’è chi si chiede quale sarà finalmente quella buona. 

Se lo chiedono anche i produttori. Come Samsung, che ci sta buttando un sacco di soldi ma non riesce a quagliare. Anzi, nonostante l’azienda coreana sia sostanzialmente l’anti-Apple, la nemesi con gli occhi a mandorla degli hippie californiani della mela morsicata (tanto per abbondare con gli stereotipi), ha confessato recentemente che questa battaglia tavoletta contro tavoletta le sta costando cara, e che nel futuro punta ad un altro tipo di strumenti, come il Galaxy Note da dieci pollici, il figlio del telefonone con pennino che potrebbe aprire una breccia nel fronte della mela grazie al fatto che si differenzia dal punto di vista dell’innovazione e non solo del packaging. 

Ma a emergere a sorpresa da dietro il gruppone, un solitario inseguitore che sta passando d’infilata tutta la concorrenza e si prepara a staccare, pedalando dietro ad Apple, c’è Amazon con il Kindle Fire. Tavolozza di formato onesto, poca potenza, sistema operativo non fluido, ma prezzo stracciato (200 dollari) e soprattutto con una montagna di contenuti da vedere. 

Perché il business di Amazon e simmetrico e speculare rispetto a quello di Apple. Mentre la mela vuole vendere hardware e offre servizi e contenuti per arricchire e rendere più allettante l’offerta, Amazon vuole vendere i contenuti e in prospettiva è disposta a regalare l’hardware per farlo consumare agli utenti. E anche il sistema operativo pare non essere una priorità per l’azienda di Jeff Bezos, che utilizza una versione emascolinata di Android, privato cioè degli attributi del negozio delle apps.

Quale sarà la strategia che porterà più lontano i grandi campioni in pista? Quale nuovo avversario potrebbe emergere dal fondo della classifica? Si parla del ritorno alla grande di Microsoft con il suo “Otto”, che non è un cane bassotto ma l’ottava incarnazione di Windows. Questa volta bicefalo: mezzo sistema operativo per PC e mezzo sistema operativo per tablet. Sarà pronto fra poco meno di un anno, all’inizio del 2013. Sarà strano, particolare, difficile, estasiante. Chi può dirlo? 

Invece, chi per adesso si è messo fuori gioco da solo è sempre Google, che doveva portare il suo Chrome OS dal mondo dei Pc bonsai, i NetBook, a quello dei tablet. Non l’ha ancora fatto perché vuole dare spazio ad Android. Lotta fratricida in casa. Il browser contro Linux addomesticato dal genio malvagio di Mountain View. Chrome OS in questo momento si chiede seriamente cosa ci sta a fare, visto che non lo fanno neanche concorrere. Ce lo chiediamo anche noi. Forse un giorno lo scopriremo, se la gara non sarà finita prima.

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