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Chiesto il primo riscatto in Bitcoin

La tecnologia è arrivata anche nelle richieste di riscatto. Nei Paesi Bassi un dinamitardo piuttosto che denaro contante ha chiesto un riscatto in Bitcoin, la moneta digitale che di fatto consente il possesso ed il trasferimento anonimo del denaro. Soprannominato “Bitcoin bomber” dalla polizia olandese, al momento è aperta la caccia all’uomo che presumibilmente ha piantato esplosivi artigianali all’interno di alcuni supermercati della catena Jumbo nel maggio scorso.

Il caso è stato reso pubblico soltanto pochi giorni fa: con l’occasione è stato formalmente chiesto aiuto da tutti coloro che hanno modo di aiutare la polizia a rintracciare l’attentatore. Fortunatamente non ci sono ancora feriti, la speranza è che anche in futuro tutte le bombe vengano rintracciate e disinnescate per tempo. Soltanto una è già esplosa, ma fortunatamente senza conseguenze per nessuno. «Nella lettera, il malintenzionato ha chiesto una certa somma di bitcoin» spiega un portavoce della polizia del posto «ha promesso di cessare ogni attività soltanto quando gli sarà consegnato quanto richiesto».

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