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Dieci donne che hanno fatto grande Apple

Nella giornata internazionale della donna, ComputerWorld ricorda dieci donne che hanno aiutato Apple a diventare la grande azienda che è adesso: programmatrici, manager e talenti che a vario titolo hanno contribuito alla crescita e alla prosperità dell’azienda.

Joanna Hoffman
Hoffman arrivò nel team Apple nel 1980; quinto membro del Macintosh team, si è occupata, tra le altre cose, delle linee guida per l’interfaccia utente e come promuovere il computer nell’ambito education. Parlando del suo rapporto con Jobs ha detto: “Aveva la straordinaria capacità di leggere nelle persone e di capirne i punti di forza, i punti deboli e le insicurezze psicologiche”, “intuiva quando qualcuno fingeva di sapere una cosa o la sapeva sul serio. Questo lo rendeva un maestro nel blandire, lusingare, convincere, adulare o intimidire gli altri”. Nel corso degli anni la Hoffman si guadagnò la reputazione di una delle poche che sapeva tenere testa a Jobs. Fu anche la persona che si assunse la responsabilità di dire a Jobs di essere un padre migliore, nel suo iniziale rapporto con la figlia Lisa. Lui seguì i suoi consigli e, successivamente, ebbe a ringraziarla per questo.

Deborah Coleman
Deborah Coleman

Deborah Coleman
La seconda donna del Macintosh Team, la persone che, tra le altre cose, si è occupata per 11 anni di finanza a capo delle operazioni. Ha un dottorato, è managing partner per aziende che si occupano di venture capital ed è nel consiglio di varie aziende che si occupano di tecnologie. Arrivata in Apple nel 1981, collaborà allo sviluppo del primo Macintosh e della LaserWriter, progettando tra le altre cose anche gli impianti di produzione del Mac a Fremont (California). È diventata vice president for operations di Apple nel 1985, è stata nominata chief financial officer nel 1987 e vice president for information systems and technology nel 1989. La sua firma appare nel case del primo Macintosh, insieme a quella di Steve Jobs e altri membri del team che creò il primo Mac. Ha lasciato Apple nel 1992.

Susan-BarnesES
Susan Barnes

Susan Barnes
La controller del Macintosh Division in Apple e co-fondatrice di NeXT. Nel corso di un evento che si è svolto a Palo Alto lo scorso anno, la Barnes ha ricordato di quando era stata inviata in Giappone a negoziare un accordo con un partner Apple, e il presidente dell’azienda le disse di andare a comprare perle, perché di affari si parla con gli uomini. Un fax di Jobs ribadì che spettava alla Barnes prendere decisioni sulla negoziazione. Jobs, ha ricordato la Barnes, parlò negli anni ’80 di come, a dispetto del successo economico, il Giappone sarebbe stato a lungo termine indebolito dal punto di vista economico per la scelta di confinare a ruoli secondari la popolazione di sesso femminile. Tra gli episodi più curiosi, la risposta a Jobs che le chiedeva la ragione per cui assumesse solo donne. Alla domanda “Quando assumerai un uomo?”, replicò: “Quando raddoppierai il mio stipendio”.

Susan Kare
Susan Kare

Susan Kare
Susan Kare è l’artista responsabile delle icone usate sul primo Mac: ingaggiata da Apple grazie alla segnalazione arrivata dal suo amico Andy Hertzfeld, Kare realizzò molte delle icone degli elementi di sistema, alcuni dei font di serie con il primo System. È anche stata una delle prime impiegate di NeXT (la società fondata da Steve Jobs dopo la sua cacciata da Apple), ha lavorato anche per Microsoft (sue molte delle icone di Windows 3 e le carte del solitario di serie con il sistema) e IBM (vari elementi di OS/2). Diplomata all’Harriton High School nel 1971, ha conseguito un bachelor al Mount Holyoke College. Susan Kare si è laureata con lode in filosofia alla New York University nel 1978, ha poi conseguito un Master in grafica; trasferitasi successivamente a San Francisco ha lavorato per una galleria d’arte e conobbe poi Hertzfeld che la chiamò per lavorare al progetto del primo Mac.

Angela Ahrendts
Angela Ahrendts

Angela Ahrendts
È la Senior Vice President di Apple, responsabile dei negozi al dettaglio e degli online store. Ha il non semplice compito di espandere il mercato degli Apple Store con l’azienda che produce oggetti che hanno nuovi target di riferimento come gli Apple Watch e propone servizi immateriali quali Apple Music e Apple Pay. La Ahrendts è nell’organico di Apple nella primavera del 2014 dove è giunta da Burberry, azienda che ha guidato, nel ruolo di CEO, verso una straordinaria crescita a livello mondiale. Prima di Burberry, è stata vicepresidente esecutivo di Liz Claiborne Inc., mentre agli inizi della sua carriera ha ricoperto il ruolo di presidente di Donna Karan International. Al suo arrivo Tim Cook ha salutato l’arrivo della manager in modo entusiasta: “È un genio e un leader”.

Katie Cotton
Katie Cotton

Katie Cotton
È stata per 18 anni vice president of worldwide corporate communications in Apple, azienda che ha lasciato nel 2014. Si è occupata di pubbliche relazioni in Apple sia nell’era di Steve Jobs, sia con l’attuale amministratore delegato Tim Cook. Sua l’estrema selezione delle fonti privilegiate cui concedere esclusive e passare sottobanco le notizie che non potevano far arrivare direttamente, centellinando con grande parsimonia e oculatezza le interviste e creando con questa strategia eventi mediatici di grande risonanza. Ora ricopre lo stesso ruolo in Twitter.

Rita Lane
Rita Lane

Rita Lane
Assunta da Tim Cook nel 2008 per supervisionare la catena di approviggionamento di Mac e iPad, è stata una delle prime donne a far parte dell’US Air Force quando l’aviazione americana cominciò a reclutare donne. Diventata ufficiale nei primi cinque anni di servizio, passò poi a IBM prima e Motorola poi, per occuparsi delle catene di approvigionamento. Nelle note della Purdue University si evidenziano il supporto a gruppi sottorappresentati nel mondo IT, in particolare professionisti gay e lesbiche, donne, minoranze etniche e veterani di guerra. È andata in pensione nel 2014. Ha raccontato che negli ultimi cinque anni solo una volta ha avuto a che fare con un dirigente senior donna responsabile delle catene di fornitori. Ha detto: “Vorrei cercare di essere un modello e incoraggiare donne e minoranze a lavorare nei rami dell’ingegneria”.

Kim Vorrath
A Cupertino dal 1987 (anno in cui sembra essersi fermata, dicono a Cupertino, per le acconciature e gli abiti rimasti a quell’era) è una persona dal forte temperamento e non potrebbe essere altrimenti visto che deve cadenzare il lavoro degli ingegneri che devono lavorare sul codice. È lei che si occupa di programmare le novità da introdurre nelle varie versioni di OS X e iOS per aggirare malfunzionamenti e deve far rispettare i tempi previsti dai rispettivi team di sviluppo; non solo: è sempre lei che ha l’incarico di supervisionare i test che permettono di evidenziare eventuali bug.

Denise Young Smith
Denise Young Smith

Denise Young Smith
A capo delle risorse umane in Apple dal 1997. Ha contribuito alla creazione dei team retail e si è occupata delle operazioni a livello globale e di assunzioni. «Crediamo fino in fondo che l’inclusione ispiri le nostre innovazioni» ha scritto nel 2014 in una lettera a tutti i dipendenti sui temi della diversità e inclusione in azienda. La manager ha rivelato che il 35% delle assunzioni in Apple attualmente riguarda le donne e che l’assunzione di afro-americani e ispanici è in crescita.

Lisa P. Jackson
Lisa P. Jackson

Lisa Jackson
È responsabile delle iniziative politiche che riguardano affari del governo a livello globale, istruzione, accessibilità e aspetti sociali, compiti a lei congeniali in virtù del suo precedente ruolo di amministratore dell’EPA, l’agenzia per la protezione dell’ambiente deghi Stati Uniti. Arrivata a Cupertino nel 2013, disse: “Sono incredibilmente sorpresa dall’impegno di Apple per l’ambiente; ha dimostrato come l’innovazione possa portare a un progresso reale, rimuovendo sostanze tossiche dai propri prodotti, incorporando le energie rinnovabili nei suoi datacenter e continuando ad alzare il livello nell’intera industria elettronica. Conto di aiutare nel supporto e nella promozione di questi sforzi, così come nella guida di nuovi obiettivi in futuro mirato alla protezione dell’ambiente”.

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