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E’ in corso il più esteso attacco via Internet della storia

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In ben cinque paesi sono state attivate le indagini delle forze speciali contro gli attacchi informatici per contrastare quello che è già stato definito il più grande attacco via Internet della storia. I primi attacchi DDoS, sigla di Distributed Denial of Service, sono cominciati circa una settimana fa ma hanno toccato l’apice durante la giornata di oggi. Per avere un’idea della scala dell’attacco in corso gli esperti informatici hanno fornito qualche numero: il totale delle richieste e del traffico ha raggiunto i 300 gigabit al secondo, una scala di operazioni che è da 5 fino a 6 volte più estesa rispetto a qualsiasi altro attacco registrato fino a oggi.

Tutto è cominciato da una diatriba tra Spamhouse, società con sedi in Regno Unito e Ginevra che gestisce le liste di siti e server che ospitano servizi di spam e A2B, service provider olandese che con i servizi battezzati CyberBunker ha ospitato per diverso tempo attività più o meno lecite sui propri server. Spamhouse ha inserito CyberBunker nelle black list dei server che generano spam, liste impiegate da diverse società e software in tutto il mondo per bloccare qualsiasi dato proveniente dai server indicati. Secondo A2B e soprattutto secondo CyberBunker, Spamhouse non possiede alcuna autorità per decidere chi e cosa bloccare in Rete. Nel momento in cui scriviamo, non ci sono state ancora rivendicazioni ma gli esperti di sicurezza informatica ritengono che l’attacco DDoS in corso sia generato da un’estesa serie di botnet organizzata da CyberBunker in collaborazione con diverse associazioni di hacker e cyber criminali della Russia e dell’Europa dell’Est.

Nonostante l’attacco in corso di proporzioni mai viste prima, il sito e i servizi di black list gestiti da Spamhouse sono al momento ancora online e operativi. Diversi colossi del mondo dell’informatica, tra cui Google, e anche società di sicurezza come CloudFare hanno messo a disposizione i propri server e la propria capacità di calcolo per mantenere attivi i servizi di Spamhouse sopportando l’immensa mole di richieste DDoS in corso. Secondo Spamhouse la struttura è impossibile da abbattere perché può contare su 80 server distribuiti in tutto il mondo. Gli esperti di sicurezza temono un’ulteriore escalation dell’attacco in corso e le previsioni più pessimistiche anticipano rallentamenti e malfunzionamenti sporadici su tutta Internet, anche per i servizi di base come la posta elettronica, la navigazione in alcuni siti e la distribuzione di video online.

attacco ddos illustrazione

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