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L’ Europa vuole parti di ricambio e indicazioni batteria per smartphone

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In Europa i produttori di smartphone potrebbero essere obbligati a fornire alcune parti di ricambio per almeno cinque anni a partire dalla data di commercializzazione del dispositivo e fornire migliori indicazioni sulla durata della batteria.

Sono indicazioni contenute in una proposta di legge pubblicata dalla Commissione Europea. Lo riferisce il Financial Times spiegando che la proposta prevede l’obbligo della disponibilità di 15 diversi componenti tipici di questi dispositivi, e la richiesta di una batteria in grado di supportare almeno 500 cicli di ricarica senza che il deterioramento comporti un degrado inferiore all’83% della capacità (una batteria comune è progettata per conservare fino all’80% della capacità originale dopo 500 cicli di ricarica completi, operando in condizioni normali).

Per i telefoni venduti nell’Unione europea potrebbe diventare obbligatoria una etichetta con le indicazioni relative all’efficienza energetica, alla stregua delle classificazioni già presenti su lavatrici, frigoriferi e altri prodotti, al fine di ottenere indicazioni sulla durata presunta della batteria e altre peculiarità come ad esempio la resistenza agli urti.

In Francia dal 2020 sulle confezioni dei prodotti tecnologici sono obbligatorie indicazioni sulla riparabilità: il simbolo di un ingranaggio e di una chiave riporta un valore tra 0 e 10 (compresi i decimali), riferimento al livello di riparabilità di dispositivi quali smartphone, computer, tablet, fotocamere e così via.

Chi possiede un iPhone, iPad, iPod, Mac o Apple TV ha attualmente la possibilità di ottenere assistenza e parti di ricambio dagli Apple Service Provider (inclusi Apple Store e Independent Repair Provider) per almeno 5 anni da quando Apple ha distribuito per l’ultima volta il prodotto in vendita.

Dopo cinque anni, la multinazionale di Cupertino interrompe l’assistenza hardware per alcuni prodotti considerati “obsoleti”. dal punto di vista tecnologico. È a ogni modo possibile ottenere assistenza e parti di ricambio per un periodo più lungo, secondo quanto previsto dalla legge o fino a 7 anni, in base alla disponibilità delle parti.

La proposta di legge prevede anche obblighi relativamente al software, con obblighi per i produttori di fornire supporto per almeno cinque anni dopo l’introduzione del dispositivo, assicurando aggiornamenti software e patch di sicurezza.

L’associazione Tech Digital Europe che riunisce i principali costruttori di smartphone, tra cui anche Apple, Samsung, Xiaomi, Google, Huawei, Oppo e altri, ha già criticato la proposta, evidenziando come la necessità di fornire parti di ricambio per più tempo aumenti la produzione di plastica, con conseguente spreco di risorse.

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