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Facebook la fonte di disinformazione per eccellenza secondo il CEO di Salesforce

Marc Benioff, CEO di Salesforce e proprietario del settimanale Time Magazine, ritiene che vi sia un filo comune alla base della facilità con la quale è possibile propagare a macchia d’olio falsità su Facebook.

“Una rivoluzione digitale così seria da avere il mondo in pugno”, ha dichiarato Benioff alla CNN, “un sistema che attanaglia il mondo con il propagarsi di diffidenza e disinformazione per qualsiasi cosa accada”.

Possiamo discutere di partecipazione al processo politico, di clima, di pandemia”, riferisce ancora Benioff, “ognuno di questi argomenti viene affrontato con diffidenza, una  sfiducia diffusa dai social network, qualcosa alla quale bisognerebbe dire subito basta”.

“È evidente che queste aziende dei social media, in particolare Facebook non sono Pen nulla preoccupate per la disinformazione diffusa sulle loro piattaforme”. Benioff invoca il Congresso USA a contrastare il problema delle fake news diffuse tramite i social. “Io sono il proprietario di Time, e sono responsabile di ciò che è prodotto sulla mia piattaforma”, riferisce ancora Benioff, spiegando che anche CNN e altri organi di informazione sono responsabili. “Per quanto riguarda Facebook, loro non sono ritenuti responsabili. Non hanno un incentivo da parte del governo per farlo, una situazione che deve cambiare”. Benioff esorta il Congresso a rivedere la legislazione vigente per bloccare le falsità di vario livello che circolano sui social network.

Mark Zuckerberg
Mark Zuckerberg

Inchieste del Wall Street Journal in questi ultimi giorni hanno evidenziato un problema di sottovalutazione delle eventuali deviazioni dei servizi di Menlo Park, da Facebook a Instagram.

Il Wall Street Journal ha riferito – citando fonti interne al social network – di questioni aperte, come la disparità di trattamento di personaggi politici, personaggi famosi e account verificati in genere per quanto riguarda le loro pubblicazioni contrarie alle policies di utilizzo della piattaforma. L’azienda avrebbe ignorato anche altri problemi quali ad esempio quelli emersi da una ricerca interna dalla quale si evince che un terzo delle ragazze con problemi al loro corpo che usano Instagram, peggiorano la propria situazione dopo aver utilizzato la piattaforma.

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