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Facebook poteva sbarazzarsi delle bufale su Trump vs Clinton, ma non l’ha fatto?

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Facebook avrebbe potuto rilasciare uno aggiornamento in grado di riconoscere ed eliminare le notizie fasulle pubblicate sul News Feed degli utenti, ma avrebbe deciso di nasconderlo, temendo ritorsioni perché il suo utilizzo avrebbe penalizzato la destra politica statunitense. Queste sono le (pesanti) accuse rivolte da Gizmodo al social network: la testata ha infatti pubblicato un articolo in cui sostiene che Facebook aveva appositamente sviluppato un nuovo strumento, ma si sarebbe rifiutato di utilizzarlo

“La fonte ha detto che alcuni funzionari di alto rango sono stati informati su un aggiornamento del News Feed che avrebbe permesso di identificare le notizie false o bufale, ma constando che avrebbe impattato in modo sproporzionato sui siti di notizie di destra, declassando o rimuovendo tali contenuti dai feed delle persone. Secondo la fonte, l’aggiornamento è stato accantonato e mai rilasciato al pubblico” si legge su Gizmodo.

Sempre secondo quanto riportato da Gizmodo, la decisione di sopprimere questo strumento sarebbe nata sulla scorta dell’accusa secondo cui i trending topics pubblicati su Facebook avrebbero favorito idee liberali e progressiste tipiche dei democratici, censurando invece alle idee più conservatrici degli esponenti del partito repubblicano. Dopo l’accaduto, Facebook si sarebbe limitata a licenziare il team responsabile delle notizie di tendenza, sostituendolo con un algoritmo imparziale ma incapace di prevenire la comparsa di notizie fasulle e bufale all’interno della lista di tematiche di tendenza.

Facebook ha smentito in una dichiarazione The Verge la vicend, sostenendo di non aver mai realizzato – e quindi nemmeno nascosto – nessun cambio del News Feed, basandosi sul potenziale impatto nei confronti di un qualunque partito politico. Allo stesso tempo Facebook continua a sostenere di essere al lavoro per migliorare il più possibile la qualità e la correttezza di ciò che viene condiviso sul social network, escludendo clickbait, spam e bufale.

La questione fare sempre più attuale dopo le recenti insinuazioni secondo cui buona parte delle notizie fasulle e delle bufale condivise su Facebook durante la campagna elettorale, vinta poi da Donald Trump, avrebbero potenzialmente influenzato il voto degli elettori.

 

facebook trump

 

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