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Google prepara Android per RISC-V nel 2024

A metà ottobre Qualcomm e Google hanno fatto sapere che stanno collaborando per portare l’architettura RISC-V nel mondo degli indossabili basati su Wear OS. Qualcomm produrrà un SoC che probabilmente sarà alla base di futuri dispositivi con Wear OS e basati su chip con architettura RISC-V.

RISC-V è un set di istruzioni simile ad ARM, ed è uno standard che, a differenza di altri, è pubblicato sotto licenza open source e pertanto non richiede l’acquisto licenze per lo sfruttamento.

Sono molte le aziende interessate a RISC-V (Apple compresa) e ora Google ha fatto sapere che arriverà anche Android AOSP (iniziativa open source per lo sviluppo e la distribuzione del sistema operativo Android), con codice sorgente completo e le risorse per la creazione, la personalizzazione e la distribuzione di versioni personalizzate di Android.

In un post su un suo blog, Google riferisce che Android AOSP (la versione open source) supporta i chip RISC-V con alcune patch, e che esiste un emulatore (un dispositivo virtuale chiamato Cuttlefish); l’obiettivo per il 2024 è offrire lo stesso supporto dei chip ARM a 64 bit e x86 a 64 bit con strumenti di sviluppo dedicati ad Android.

Google riferisce ancora di stare lavorando con la comunità RISE (RISC-V Software Ecosystem) che vede coinvolte vari big del settore (nel consiglio di amministrazione di RISE ci sono: Google, Intel, Nvidia, Qualcomm, Samsung e altri ancora) per accelerare la disponibilità di software per core RISC-V ad alte prestazioni ed efficienza energetica che eseguono sistemi operativi di alto livello per svariati segmenti di mercato.

Resta da vedere se con questa scelta Android si evolverà: al di fuori della versione per chip ARM (in gran parte in maggioranza), le altre versioni rimangono rare; l’implementazione MIPS è stata abbandonata, e la variante per chip X86 resiste, tenuta in vita da implementazioni che mirano al mondo PC (gli sviluppatori possono offrire applicazioni compatibili x86 per i Chromebook o per il sottosistema Android di Windows 11, ma in realtà none esistono più smartphone x86).

La transizione verso una nuova architettura può essere un successo (vedi Apple prima con il passaggio da PowerPC a Intel, poi da chip x86 ad ARM) ma non sempre è così: vedi Microsoft con i suoi prodotti ARM (che non hanno mai ottenuto il successo che avrebbero meritato). Al momento non esistono sistemi RISC-V in grado di competere con le più potenti soluzioni ARM sul mercato ma non è detto che sarà sempre così (ammettendo che i big in gioco credono veramente in quello che stanno facendo).

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