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Google sfida a tutto tondo Apple

MacRumors fa notare come Google stia attaccando Apple su tutti i fronti e gli ultimi annunci sembrano ancora più indirizzati a sfidare tecnologie di Cupertino o a Cupertino appoggiate: l’Apple TV e la Google TV, iTunes e l’Android Wireless Music Syincing, iAds e Google Ads/Adob, la tecnologia H.264 e WebM, iPhone OS e Android OS. Steve Jobs aveva visto dunque giusto quando, a gennaio di quest’anno, affermò che l’intenzione di Google era quella di distruggere il mercato del melafonino. “Apple non ha alcuna intenzione di entrare nel mercato della ricerca, mentre loro sono entrati nel mercato della telefonia e, nessuno si sbagli, la loro intenzione è quella di uccidere iPhone. Ma noi non glielo permetteremo”, queste le parole che secondo indiscrezioni Jobs pronunciò all’inizio dell’anno durante un incontro riservato ai dipendenti della Mela organizzato poco dopo il lancio di iPad. Il CEO di Apple tirò in ballo il motto aziendale “ufficioso” di Google: “don’t be evil”, letteralmente “non fare il cattivo”, ma traducibile forse meglio con “non fare agli altri quel che non vorresti sia fatto a te”. “Si tratta di una (letteralmente NDR) stronzata”, suggerì Jobs, ricevendo una rumorosa approvazione da parte del pubblico.

Il “mantra di Google” sembra ora essere diventato “l’apertura”, un ritornello che riecheggia quanto dichiarato da Steve Ballmer (il CEO Microsoft) al GSMA Mobile World Congress 2009 , parlando di Apple e iPhone: “Nessuna impresa può creare tutto l’hardware o il software da sola. L’apertura è fondamentale, il cardine alla base della scelta”.

Le piattaforme create da Microsoft sono da sempre state distribuite al più alto numero possibile di utenti tramite vari partner produttori hardware. Il business di Microsoft deriva principalmente dal licensing dei sistemi operativi venduti e Google sembra avere intenzioni simili guadagnando con gli annunci pubblicitari intrufolandosi a tutto tondo nel mercato della telefonia e della televisione.

Il ruolo di Apple al momento rimane quello di sempre: sostenitrice convinta dell’integrazione verticale (possesso e controllo dei processi e delle fonti e stretta supervisione dell’esperienza utente). Su quest’ultimo punto i dubbi di qualche nalista, utenti e sviluppatori. Questo comportamento ha fatto perdere in passato mercato ad Apple rispetto a Microsoft, ma bisogna anche rilevare che mai come ora, Apple ha avuto un mercato così grande e vasto.

[A cura di Mauro Notarianni]

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